Molto spesso, passeggiando in città, capita di imbattersi in un abitante molto particolare: la cornacchia grigia. Questo animale, che a prima vista può non sembrare niente di speciale, è parte di una famiglia di uccelli diffusa in tutto il mondo e di grande successo evolutivo.
I corvidi, che includono al loro interno corvi, cornacchie, gazze e ghiandaie, sono un gruppo che si distingue per un aspetto in particolare: sono generalmente onnivori opportunisti che sopravvivono grazie alla loro intelligenza fuori dal comune, probabilmente dovuta alle dimensioni del cervello rispetto al corpo, paragonabile a quella dei delfini e delle scimmie antropomorfe.
Grazie al loro abilità intellettuali, i corvidi mostrano capacità che, di solito, si attribuiscono solo agli esseri umani. Questi uccelli sono in grado di: fabbricare utensili, come piccoli rami appuntiti che usano per scovare le larve; di dimostrare autoconsapevolezza, persino superando il mirror test, e di avere una memoria episodica, cioè la capacità di conservare ricordi degli avvenimenti della loro vita sotto forma di struttura narrativa. Le abilità di problem solving dei corvidi possono superare, in alcuni casi, quelle di un bambino. In Giappone, ormai da alcuni anni, i corvi hanno imparato a leggere i semafori sfruttando le automobili per aprire le noci dal guscio troppo duro, per poi recuperare il contenuto non appena il traffico si ferma.
Anche dal punto di vista sociale sono creature molto complesse: esibiscono comportamenti quali il gioco e il lutto, e spesso, sia nelle specie gregarie che in quelle più solitarie, gli anziani godono di un più alto grado gerarchico. Alcuni esperimenti mostrerebbero addirittura la capacità di alcune specie di trasmettere informazioni complesse come l’ostilità verso una persona in particolare, qualora questa si mostri una minaccia. Questi uccelli possiedono addirittura una “teoria della mente“, cioè sono a conoscenza del fatto che altri individui abbiano una mente separata dalla propria. Grazie a questa capacità sono in grado di ingannare possibili competitori, comportamento che mostrano, per esempio, quando preparano scorte di cibo fingendo di nasconderle in spazi vuoti solo per depistare gli altri.
Non c’è da meravigliarsi del fatto che molte specie di questa famiglia si stiano insediando sempre più in ambiente urbano, che premia la sagacia e l’adattabilità. Lo stretto contatto con questi animali potrebbe portare a interessanti interazioni, come nel caso di Birds for Change, una startup che ingaggia corvi, cornacchie e gazze come netturbini, e altri progetti simili sviluppati in giro per l’Europa nel corso dell’ultimo decennio che ci insegnano a collaborare con fauna urbana per città più pulite.
Mario Colabello