TEDxCuneo: piccole (non poi così tanto) metamorfosi crescono

Lo scorso 4 maggio si è tenuta la 4a edizione dell’evento TEDxCuneo. un format culturale in cui 9 speaker, dai più svariati campi e ambiti lavorativi e creativi, hanno raccontato la loro esperienza su un palco, intorno al tema della “Metamorfosi”. Tra viaggi nell’universo o sott’acqua, dal mondo della musica al doppiaggio, fino ai cambiamenti del giornalismo di oggi… le idee in trasformazione sono state tante e hanno stimolato a riflettere sui molteplici significati del cambiamento e dell’evoluzione.

E tu lo sapevi che esisteva il TEDx anche a Cuneo? Scrivicelo nei commenti e leggi l’articolo in bio!

@tedxcuneo

#thepassword #thepasswordunito #tedx #tedxtalk #tedxcuneo2024 #tedxcommunity #tedxevent #metamorfosi #idee #cambiamento #evoluzione #cuneoeventi

“Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”: un romanzo giallo diverso dal solito

Una tranquilla pensione in montagna, una famiglia spaccata in due e un bel weekend per tentare di ritrovare l’armonia familiare. È questo l’obiettivo dei Cunningham: tentare di assolvere Ernest dalle scelte fatte in passato. Ma quando la pensione si ritroverà isolata e inizieranno a verificarsi strani omicidi, sarà proprio lui a prendere in mano la situazione e a cercare di risolvere i misteri.

Benjamin Stevenson ci regala un romanzo giallo particolare reso unico dal suo protagonista, voce narrante che accompagna il lettore in un tortuoso percorso tra passato e presente, alla scoperta dei segreti più profondi della famiglia e sulle tracce di quello che sembra essere uno spietato serial killer.

Un giallo coinvolgente e ironico, con un protagonista che amerete fin da subito.

Ce ne parla la nostra redattrice Irene Rolando (@irenerolando_ ).

Link in bio.

#thepassword#unito#thepasswordunito#TuttiNellaMiaFamigliaHannoUccisoQualcuno#BenjaminStevenson#ErnestCunningham#FeltrinelliEditore#giallo#mistero#ironia#montagna#omicidi#recensionelibri#ThePasswordTiConsigliaUnLibro

Comunicazione universale: si può inventare un linguaggio che tutti possano parlare?

Probabilmente avete sentito parlare dell’esperanto, ma in quanti conoscono il lojban o il globish?
Da sempre l’uomo ha ricercato un linguaggio universale che possa mettere in comunicazione chiunque, a prescindere dal luogo di provenienza. Dopo decenni di esperimenti una domanda sorge spontanea: si può inventare un linguaggio che tutti possano parlare?

Storie di registe: Elvira Notari (pt.1)

Oggi le donne nel mondo del cinema cercano di ricoprire un ruolo pari a quello degli uomini, a cui sono riservati la maggioranza degli incarichi di regia e produzione. Ma siamo sicuri che nel corso della storia le cose siano sempre andate così? Ci fu un tempo in cui le donne scrissero la storia del cinema e, in questo e nei prossimi articoli, le redattrici Laura Marchese e Giulia Calvi rispolvereranno dall’archivio le registe donne che sono state eliminate dal canone ufficiale.
Per sapere di più sulla storia di Elvira Notari trovi l’articolo nel link in bio!

#film, #Cultura, #femminismo, #thepassword, #donne, #Torino, #ElviraNotari, #thepasswordunito, #unito, #registe, #cinema, #Arte, #cinemadelledonne, #mutoitaliano, #Napoli

Hackerare la mente: come i bias cognitivi influenzano la felicità

In un mondo dominato da una marea di informazioni, il cervello umano si trova costantemente in balia dei bias cognitivi, che distorcono la percezione della realtà. Questi errori di pensiero, nati dalla necessità di semplificare un flusso travolgente di dati, plasmano le scelte, i comportamenti e persino la visione stessa del mondo.
Da secoli, i pregiudizi – consci o nascosti nell’ombra dell’inconscio – conducono l’essere umano attraverso la vita colorando la realtà personale e limitandola a una percezione quasi puramente soggettiva. L’arte di “hackerare” la mente consiste proprio nella comprensione di questi schemi mentali che la guidano. È dunque possibile trasformare i bias cognitivi da nemici invisibili ad alleati consapevoli?
Di questo e molto altro ci parla la nostra redattrice Maria Pia Bisceglia.

#pregiudizi, #Torino, #Habitbias, #MariaPiaBisceglia, #psicologia, #Sindromedellimpostore, #thepassword, #biasdelpavone, #thepasswordunito, #hackerareilcervello, #Rosyretrospectionbias, #unito, #bias, #confirmationbias, #inconscio

Beyoncé, il country e l’intersezionalità – parte prima: COWBOY CARTER

Nel 1939, John Avery Lomax parte con la moglie Ruby per una ricerca etnografica, con obiettivo registrare le varie espressioni musicali folk tipiche del sud degli Stati Uniti d’America. Più di ottant’anni dopo, la popstar Beyoncé Knowles Carter decide di dedicarsi al country pop per il suo ultimo album.

Spesso avente una brutta reputazione anche tra gli amanti più eclettici della musica, il genere country è stato spesso associato alla destra americana, ai Repubblicani e al sud degli States più conservatore. E’ una posizione abbastanza ironica visto che il genere è nato grazie ad immigrati nelle Americhe provenienti dall’Africa, dal Messico e dall’Inghilterra.

In questa prima parte di una mini-serie dedicata alla figura di Beyoncé e al suo attivismo, Gaia Sposari recensisce l’ultimo album della popstar: cosa significa per l’attivismo e l’intersezionalità quando una miliardaria si esprime usando un genere associato al proletariato?

#country #attivismo #razzismo #beyonce #pop #musica #recensioni

MAYA, l’ultimo album di Mace

MAYA, l’ultimo album di Mace

Secondo un diffuso luogo comune, le canzoni appartengono ai cantanti. Ma siamo così sicuri che nel 2024 questo stereotipo sia ancora valido? MAYA il nuovo album del producer Mace, oltre a dimostrare di essere una delle uscite più ricche e interessanti dell’ultimo periodo, provoca delle riflessioni sulla musica odierna e sulla questione della paternità artistica dei pezzi. Nell’articolo seguente, la redattrice Giulia Calvi recensisce il disco di Mace, con un focus particolare sui sound attuali della popular music italiana e sull’intertestualità del progetto.

#mace #MAYA #spotify #musica #album #disco #popularmusic #thepassword #thepasswordunito

La storia dimenticata di Argentina Altobelli

Chi era Argentina Altobelli? Una donna forte, che si batté tutta la vita per i diritti dei lavoratori più umili e delle donne, in un’epoca in cui queste due categorie erano svantaggiate e irrilevanti a livello politico. Eppure, si tratta di una figura quasi completamente dimenticata: spentasi sotto il fascismo, dopo aver visto sopprimere il sindacato che aveva guidato per 20 anni, viene raramente ricordata come prima donna sindacalista d’Italia. Nell’articolo della nostra redattrice Francesca Borla parliamo di questo personaggio della nostra storia, clicca il link in bio per scoprire di più!

Hanami: la fioritura dei ciliegi in Giappone

Con l’arrivo della primavera, non possiamo che parlarvi di un evento atteso da milioni di persone ogni anno.
La fioritura dei ciliegi in Giappone non è soltanto motivo di turismo, ma raprresenta un evento culturale significativo.
La nostra Alice Musto, in questo articolo, ci parla della romantica leggenda giapponese che ha come protagonisti una fata, un albero solitario e una giovane e bellissima ragazza, Sakura.

@alice.musto

#Attualità #Cultura #culturagiapponese #ciliegio #fioritura #Hanami #Giappone #primavera #leggenda #Sakura #thepassword #thepasswordunito #Torino #unito

“Aldo dice 26×1” – La liberazione di Torino

“Aldo dice 26×1”. Questa la frase, ormai diventata famosa, con cui inizia il telegramma inviato dal Comando Piemontese alle unità partigiane: attaccare il 26 aprile all’una.
Dopo cinque giorni di battaglia, le forze dei partigiani hanno la meglio sui repubblichini e sull’esercito nazista: Torino è libera. Dopo cinque giorni, “al fin liberi siam”.

@erica_oswin_oswald

#Torino #resistenza #fascismo #liberazione #partigiani #tedeschi #storia #thepassword #ThePasswordUnito