Il Paziente: uno spettacolo o un viaggio dentro sé stessi?

“Il Paziente” è uno spettacolo ideato dalla compagnia teatrale carmagnolese “Il Buon Teatraccio” nato da un’idea di Francesca Crivello e scritto con la collaborazione di Sara Bollarino e Marco Tonietto.

Vi parliamo dello spettacolo, che verrà messo in scena nella prossime settimane, attraverso le parole della regista Francesca Crivello.

Che cos’ è la “Compagnia del Buon Teatraccio?”

Si tratta di una compagnia teatrale composta prevalentemente da giovani volontari innamorati del teatro che, con un po’ di sacrificio e forza di volontà, scrivono e interpretano le loro idee, mettendole in scena nei teatri di Torino e provincia. Tra i loro più recenti spettacoli abbiamo “Un caffè (s)corretto”, “La regina dimenticata” ma anche, negli anni passati, “Al bordo della tavola”, tutti con l’obiettivo di promuovere un teatro di qualità. Il ritorno a teatro con “Il Paziente” rappresenta anche il debutto di Francesca Crivello nei panni da regista

Mettere in scena una seduta psichiatrica

“Il Paziente” è uno spettacolo che guarda con occhio clinico una seduta psichiatrica tra Nadia e Alberto: la prima è una donna sulla quarantina affetta da un disturbo bipolare, dipendente presso un’azienda venditrice di prodotti per l’estetica e la cui vita è sempre stata un susseguirsi di avventure e sfide, a partire dal suo matrimonio a soli 23 anni, terminato poi a 25. Nadia cerca di affrontare i demoni della sua vita anche grazie all’aiuto di Alberto, psichiatra tormentato dai debiti paterni e sposato da diversi anni con Angelica: la sua vita è cupa e grigia e viene rallegrata grazie ai suoi pazienti più stravaganti, come Nadia. Un dottore però avrà anche bisogno di una segretaria, e quella di Alberto è Sandra, una donna siciliana e spigliata che di tanto in tanto disturba le sedute del dottore, pur essendo la sua spalla morale quando le cose con Angelica non vanno tanto bene. Lo spettacolo quindi si rivela inusuale non soltanto per le tematiche trattate, ma anche per la presenza di soltanto tre attori in scena, quindi cosa aspettarsi?

Il “Paziente” tra catarsi e salute mentale

È importante ricordare il ruolo che compiono le compagnie teatrali nel realizzare spettacoli che promuovano la consapevolezza della salute mentale, rivelandosi talvolta opportunità di crescita per il pubblico stesso. Sono proprio spettacoli come “Il Paziente” che dimostrano il potere trasformativo del teatro, grazie a personaggi realistici ma anche una buona dose di sarcasmo e ilarità, possedendo un forte potere catartico per pubblico e attori stessi.

Un caffè con la regista, Francesca Crivello

 -Cosa ha ispirato “Il Paziente”?

“La passione per il teatro è nata studiando Pirandello, ho sempre voluto scrivere ma prima avevo in mente solo romanzi o racconti, ma studiando Pirandello e altri autori teatrali mi è venuto in mente di scrivere una commedia. L’idea del “Paziente” nasce diversi anni fa dopo una lezione di letteratura italiana, idea che, dopo essere stata macinata per diversi anni, è stata proposta al Buon Teatraccio e ha portato alla realizzazione di uno spettacolo. La vera ispirazione dello spettacolo è stato il mio vecchio psichiatra, sovraccaricato così tanto dal lavoro da arrivare a parlarmi dei suoi problemi: da qui è nata l’idea che fosse il paziente ad aiutare lo psichiatra con la sua vita.”

-Come viene trattato il tema della salute mentale?

“Si tratta del tema principale della commedia, in quanto ambientata in uno studio psichiatrico. È però il mio personale punto di vista sulla salute mentale, influenzato anche dai miei trascorsi, i quali mi hanno portato a voler trasmettere tutto quello che avevo imparato in questi anni in uno spettacolo di un’ora; possiamo dire che è stato un bello sfogo. “

– Che ruolo hanno i personaggi nello spettacolo, quindi Alberto, Nadia e Sandra?

“Nadia e Alberto sono due facce della stessa medaglia, sono me ma in due posti diversi della scrivania: in entrambi ci sono note autobiografiche e riferimenti personali, come una sorta di dialogo con me stessa. Nessuno però pagherebbe un biglietto per vedere una vera seduta psichiatrica a teatro, qui è entrato in gioco il ruolo di Sandra, che ha il ruolo di spalla comica: è proprio lei ad avere il compito di spezzare la tensione per tutta la durata dello spettacolo, anche grazie ad una doppia sfaccettatura che potrete vedere durante lo spettacolo”

-Quali sono dei motivi per venire a vedere lo spettacolo?

“Per essere una commedia è sia divertente che triste, una montagna russa di emozioni che lascia lo spettatore con risate e leggerezza, ma con anche qualcosa su cui riflettere.  Un altro motivo è sicuramente legato alla bravura degli attori, la Compagnia del Buon Teatraccio è infatti composta da volontari giovanissimi spinti a fare questo per pura passione, così come chi mi ha aiutato a scrivere lo spettacolo ” 

Vi invitiamo quindi alla visione dello spettacolo, la cui messa in scena sarà il 12 aprile presso il Circolo Arci “Margot” di Carmagnola  alle ore 21 e il 20 aprile presso Spazio Kairos a Torino alle 21.

Serena Spirlì

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