Nelle galassie oggi come oggi – covers

La raccolta musico-poetica dimenticata

Correva l’anno duemilauno, tre grandi scrittori – Raul Montanari, Tiziano Scarpa e Aldo Nove – avevano appena pubblicato una raccolta di poesie scritta a sei mani: “Nelle galassie oggi come oggi – covers“, poesie che, l’anno precedente, erano state da loro stessi recitate a teatro con un sottofondo musicale. Si trattava di un importante contributo verso lo svecchiamento della poesia italiana.

Per illustrarne i tratti principali, è bene partire da quanto scritto nella quarta di copertina: “Ogni tanto qualcuno torna a domandarsi se le canzoni abbiano dignità di poesie. Di rado ci si chiede il contrario: se la poesia contemporanea abbia impatto emotivo e suggestione pari alla musica popolare della nostra epoca”. Il progetto alla base della raccolta poetica è, dunque, quello di farsi suggestionare dalle più grandi hit dell’ultimo trentennio del Novecento (che spaziano tra rock, disco dance, techno e pop) e scrivere poesie ispirate alle melodie di quelle canzoni, delle covers appunto, come indica il titolo della raccolta. Questi grandi successi musicali, infatti, avevano saputo coinvolgere ed emozionare enormi folle, mostrando di avere un impatto che la poesia “pura” aveva perso da decenni. I tre scrittori decisero di superare così il divario tra le due forme d’arte: “suonando i versi”, unendo poesia e musica. Fu per questo motivo che, come accennato, lessero i propri componimenti a teatro facendo suonare, in sottofondo, le canzoni alle quali si erano ispirati. Si trattò di un esperimento nuovo e assolutamente riuscito, anche se non unanimemente apprezzato dalla critica tradizionalista.

Le poesie della raccolta sono accomunate da una descrizione della società contemporanea (contraddistinta da monotonia e industrializzazione), declinata in modo diverso a seconda dell’autore. Cito tre esempi di poesie, una per ciascun autore, al fine di metter in rilievo sia le caratteristiche specifiche di ciascuno scrittore, sia la suddetta tematica comune. Montanari è, tra i tre, il più fedele alla pura suggestione del ritmo e della cadenza del brano originario. Una delle sue covers più significative è quella di Trans Europe Express (1977) dei Traftwerk, canzone manifesto della musica elettronica. Come suggerisce il titolo, la canzone punta a emulare un viaggio in treno lungo tutta l’Europa. Il ritmo è ben scandito, meccanico, volto a ricordare il passo costante di un treno in corsa. Montanari tenta di emulare questa stessa sensazione di marcia costante – che è tipica della vita contemporanea – attraverso un elenco ripetitivo e ritmico di diverse città europee, intervallato solo da qualche fugace descrizione del paesaggio:

Katowice, Varsavia, Czestochowa,

Amburgo, Brandeburgo, Magdeburgo,

La donna che gridava alla finestra,

Stoccarda, Francoforte, ma a Colonia

Un pesce a pancia in su dentro un canale,

Bucarest, Dusseldorf, Hannover, Brno,

Kaliningrad, Karlsruhe, Copenaghen,

[…]

Venendo ad Aldo Nove, possiamo notare la sua tipica passione per il ribaltamento ironico e per la presa in giro. La più iconica delle sue covers è, a mio avviso, il rifacimento di Barbie Girl (1997) degli Aqua, canzone onnipresente nelle discoteche di fine anni Novanta e persino in quelle di oggi. Riprendendo l’elogio spensierato del mondo plastico di Barbie, Scarpa immagina un poeta del mondo odierno – un poeta di plastica, appunto – decantare il proprio amore plastico e industrializzato.

Sono un poeta di plastica
Ho emozioni di plastica
E l’anima di propenonitrile
Mi piacciono i container dell’Ikea
Gli organi femminili di caucciù
O derivanti dalla cellulosa
Con peli in poliammidi tipo nylon
[…]
Sono un poeta di plastica, la mia
Saliva contiene potassio e sodio,
Ptialina enzimi e vari componenti
Che spesso vorrei mescolare ad altri
Soggetti dall’analoga saliva
Di tipo XX magari da McDonald’s
Ma stringimi le mani forte, amore.

I toni ironici mettono in evidenza, senza criticarla, la futilità dei gusti e dei valori odierni, e contemporaneamente permettono un esperimento poetico assai innovativo: mettere in versi le cose più improbabili, come le sostanze chimiche. Per concludere, le produzioni di Scarpa si riconoscono per lo spiccato tema sessuale e per il gusto per il nonsense, in quella che definirei una rappresentazione carnevalesca della vita. A titolo esemplificativo, riporto qualche estratto dalla sua cover di Perfect day (1972) di Lou Reed che, nella versione, originale decantava un’innocente giornata passata in compagnia della donna amata. La versione di Scarpa presenta una giornata perfetta passata a letto con l’amante.

Oggi è stato un giorno perfetto,
l’amore l’abbiamo proprio fatto,
l’abbiamo fatto come il panettiere fa il pane
[…]
Oggi è stato un giorno perfetto,
tutte le parole hanno avuto corso,
tu hai detto «gloria» e hai detto «fiammifero»,  
io ho detto «meraviglia» e ho detto «parapetto»
[…]

Nonostante la grande boccata d’aria fresca che Nelle galassie oggi come oggi ha portato, la raccolta rimane ancora oggi sconosciuta ai più ed è proprio per questo che ho deciso, nel mio piccolo, di portarla alla luce.

Marta Costa

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