“Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”: un romanzo giallo diverso dal solito

Se siete alla ricerca di una lettura divertente e coinvolgente, ma anche molto particolare, Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno fa proprio al caso vostro. Scritto da Benjamin Stevenson e tradotto in Italia nel 2023 per Feltrinelli Editore, questo libro è un giallo molto originale, che ha riscosso successo a tal punto che l’autore è già tornato nelle librerie con un secondo volume, Tutti su questo treno sono sospetti, il cui protagonista è sempre lo stesso: Ernest Cunningham, ormai entrato nel cuore dei lettori e degli appassionati del genere.

Alla struttura del classico omicidio da risolvere, in una pensione in montagna isolata da tutto e da tutti a causa di una tempesta di neve, l’autore unisce un narratore unico, che è anche il protagonista del romanzo. Si tratta appunto di Ernest Cunningham, voce narrante della storia che fin da subito ammette di star scrivendo un libro e ci dice addirittura a che pagina avverranno i fatti salienti. Anticipando i fatti, Ernest gioca a creare aspettative nel lettore, che non sempre si vedranno confermate oppure si realizzeranno in modo totalmente diverso rispetto a quello immaginato.

La storia è ambientata in un’isolata pensione di montagna, scelta dalla zia di Ernest, Katherine, per una rimpatriata di un weekend a cui devono partecipare tutti i membri della famiglia. Oltre al protagonista, ci sono sua madre Audrey con il suo secondo marito Marcelo, sua figlia Sofia, Katherine col compagno Andy, e Lucy, la moglie del fratello di Ernest. Sono arrivati alla pensione il venerdì e il sabato mattina verranno raggiunti dal fratello di Ernest, Michael, e dalla ex moglie del protagonista, Erin.

Attraverso gli occhi di Ernest assistiamo ai preparativi e al viaggio per raggiungere la pensione, per prendere parte a quella che si prospetta una rimpatriata tutt’altro che semplice: la famiglia Cunningham è infatti profondamente spaccata in due da un grave fatto successo tre anni prima. Un fatto di cui Ernest è il diretto responsabile. Fin dai primi capitolo la voce narrante di Ernest ci guida alla scoperta del suo passato, oscillando tra esso e il presente per farci sapere le ragioni del suo gesto, prendendo una decisione drastica contro la sua stessa famiglia. La rimpatriata potrebbe davvero essere l’occasione per poter tornare a una parvenza di normalità.

Appena arrivato, però, Ernest si rende subito conto di come questo progetto sia tutt’altro che semplice: se qualcuno, come Sofia, è schierato apertamente dalla sua parte, la madre non è disposta a chiudere un occhio, parteggia senza dubbi per Michael e non ha intenzione di perdonare Ernest tanto facilmente.

La diatriba interna ai Cunningham è però destinata a passare in secondo piano la mattina successiva, quando sulle piste da sci viene trovato il cadavere di un uomo. Tutto fin da subito fa pensare a una morte sospetta, non solo a causa delle impronte lasciate nella neve, ma soprattutto a causa dello stato del cadavere, che viene ritrovato ustionato, nonostante fosse sommerso dalla neve fredda e non ci fosse traccia di incendi. Inoltre, il cadavere non viene riconosciuto da nessuno e nessuno sembra essere sparito dalla pensione, neppure da quelle circostanti.

La vittima verrà soprannominata “Scarponi Verdi”, nome che si dà di solito agli escursionisti scomparsi, e i Cunningham finiranno subito al centro della scena, proprio a causa di quel torbido passato con cui stanno ancora cercando di fare i conti. L’arrivo di Michael e Erin complicherà ulteriormente la situazione, a cui si aggiungerà poi una tempesta di neve che isolerà la pensione da tutto e da tutti. Ma soprattutto, i cadaveri cominceranno ben presto ad aumentare.

Ernest, che di professione scrive libri su come scrivere romanzi gialli di successo seguendo semplici regole, si ritroverà al centro della vicenda nel ruolo di investigatore, determinato a far luce sui fatti ma con anche l’insicurezza e  l’inesperienza di chi è alle prime armi.

Benjamin Stevenson lascia a Ernest il controllo totale del romanzo, regalandoci un protagonista unico nel suo genere, un investigatore non perfetto ma profondamente umano, con tanti pregi e soprattutto con tantissimi difetti con cui dovrà fare i conti per poter risolvere gli omicidi.

Iniziate a leggere questo romanzo e non ve ne pentirete: fin dalla prima pagina verrete coinvolti in una fitta rete di segreti, silenzi, patti e accordi, in un alternarsi tra passato e presente che continua a pesare sulle vite dei protagonisti. E quando sarete vicini a risolvere il mistero ricordate le parole iniziali di Ernest: “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”.

Irene Rolando

Crediti immagine di copertina: https://www.ibs.it/tutti-nella-mia-famiglia-hanno-libro-benjamin-stevenson/e/9788807035197

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