Audiodescrizione poetica per una danza accessibile

Un’opera artistica, nella sua accezione più ampia, è definibile come il processo attraverso cui un’idea originale si concretizza su uno o più livelli, visivo, materico e sonoro, per poi venire condivisa con il pubblico. Sebbene il paradigma dell’arte si possa coniugare in infiniti modi, ad esempio con la presenza di un fine didascalico oppure con la volontà di rivolgersi a un destinatario specifico, vi è un elemento imprescindibile che accomuna ogni produzione artistica: la sua fruizione da parte di uno spettatore esterno. Indipendentemente dal successo economico e dal prestigio sociale di un’opera, quest’ultima non ha ragione d’esistere se rimane totalmente isolata, in quanto viene a mancare il carattere comunicativo che costituisce la sua matrice fondamentale. Da questa considerazione generale sull’importanza del pubblico, emerge subito una questione: come garantire l’accessibilità delle opere o degli eventi artistici alle persone con disabilità?

Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse tecniche che consentono alle persone non vedenti e ipovedenti di assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche. Lo strumento principale che viene utilizzato è l’audiodescrizione, ovvero un commento che, senza sovrapporsi ai dialoghi e alle musiche originali, descrive gli ambienti, le espressioni e i costumi degli attori. Inoltre, in alcuni teatri, fra cui anche il Teatro Stabile di Torino, vengono organizzati dei Tour tattili, che permettono alle persone con disabilità visiva di toccare gli oggetti di scena e di ascoltare le spiegazioni degli artisti della compagnia.  

In alcune discipline artistiche, specialmente nella danza, non si è ancora trovata una soluzione ottimale per rendere accessibili gli spettacoli. Questo perché la parte visiva è preponderante e difficilmente sostituibile. Nonostante ciò, alcune storie ci dimostrano che è possibile superare anche questa barriera.

Il 24 febbraio, in occasione del festival di danza contemporanea Equilibrio 2024, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, è andato in scena uno spettacolo intitolato Firmamento e realizzato dall’artista Marcos Morau per la sua compagnia La Veronal. Durante l’esibizione, simultaneamente alle coreografie eseguite sul palcoscenico, era presente un’audiodescrizione poetica live effettuata dagli artisti Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello. Il pubblico non vedente ha avuto la possibilità di ascoltare le loro parole tramite una mono cuffia, in modo da sentire anche le musiche su cui i ballerini danzavano.

L’audiodescrizione poetica è nata nel 2019 dal bisogno pratico di Camilla Guarino di descrivere la realtà a Giuseppe Comuniello, che ha una disabilità visiva. I due artisti, oltre a lavorare insieme come danzatori e performer, sono legati da una relazione sentimentale. Proprio dal loro rapporto, hanno preso spunto per dare vita a uno spettacolo dal titolo Let me be, prodotto da Fuori Equilibrio e Versiliadanza, nel corso del quale indagano le potenzialità del linguaggio espressivo che utilizzano nella loro quotidianità. Da un lato Camilla tende a raccontare il mondo con una forbice di esperienze personali, che ritaglia gli oggetti, le persone, i paesaggi e le emozioni e ne influenza la descrizione, dall’altro lato Giuseppe è solito recepire tali parole attraverso il suo passato, dettatogli sia dalla memoria sia dalle percezioni del momento. Pertanto, si tratta di una narrazione bidirezionale in cui, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, Camilla non è una guida, ma una spettatrice con cui Giuseppe può discutere.

I due artisti ci insegnano che chiunque, affidandosi a un dialogo arricchito dai sentimenti, può assistere a uno spettacolo di danza. La coreografia scende dal palcoscenico e attinge la sua linfa vitale dalle esperienze di chi la sta osservando. Una parola che artisticamente descrive un movimento, la voce di un attore che estende il passo di un ballerino, un flusso che va dalla vista di qualcuno al cuore di qualcun altro: ecco cos’è l’audiodescrizione poetica.  

Crediti: https://www.veniceopenstage.org/events/let-me-be/
Crediti: https://www.paneacquaculture.net/2022/04/13/la-possibilita-di-un-nuovo-sguardo-sulla-danza-intervista-a-camilla-guarino/

Anna Baracco

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