Da Sinner a Guadagnino: il tennis sta vivendo la sua Celebrity Era?

Per tanto tempo il tennis è stato considerato uno sport “per pochi”, dove per pochi si intende i pochi economicamente benestanti: essendo uno sport che si pratica individualmente, soprattutto in passato ogni giocatore doveva essere in grado di sostenere il costo dei campi, dell’attrezzatura, dei viaggi per partecipare ai tornei e degli allenatori. Ciò lo ha reso uno sport quasi di nicchia, poco accessibile alla maggior parte della popolazione: anche per questo negli anni ha iniziato a esercitare un fascino senza paragoni rispetto ad altre discipline.

Il fascino del tennis, però, traspare non solo dal fatto che sia uno sport storicamente esclusivo, ma anche dall’eleganza che lo caratterizza sotto molteplici aspetti, sia puramente sportivi che sociali. Basti pensare all’abbigliamento da tennis, che deve essere necessariamente decoroso e coordinato, al silenzio degli spalti, che deve essere obbligatoriamente rispettato durante ciascun game, e ai tornei, che vengono disputati su terreni sempre diversi. In particolare, i tornei più importanti sono chiamati Slams: l’Australian Open, organizzato a Melbourne,  è giocato su campo in cemento; il Roland Garros, a Parigi, è disputato su campo in terra rossa; Wimbledon, a Londra, su campo in erba e gli US Open, a New York, su campo in cemento.

Il 2024 è l’anno della rivalsa del tennis? La domanda sorge spontanea perché questo sport, apparentemente più elitario rispetto ad altri, sembra stia vivendo il suo momento d’oro tanto negli stadi quanto sul grande schermo.

Nell’ultimo periodo, il tennis è passato sotto i riflettori acquisendo una crescente popolarità, in Italia e nel mondo, sui social e sugli schermi. Senza dubbio, a questa ondata di popolarità ha contribuito l’ascesa di un giovanissimo campione italiano, diventato ufficialmente il numero uno al mondo il 10 giugno di quest’anno: Jannik Sinner, 22 anni, capelli color carota e sorriso gentile, originario della provincia di Bolzano. Se negli anni 2000 Roger FedererNovak DjokovicRafael Nadal sono stati i tre campioni indiscussi di questo sport, ad oggi è Jannik l’atleta reputato tra i tennisti più forti di sempre, insieme a un altro giovane astro nascente di questo sport, lo spagnolo Carlos Alcaraz.  Con 13 titoli del circuito maggiore, Jannik è il tennista italiano con più vittorie dell’era Open; il suo curriculum vanta un titolo Slam, due Masters 1000, quattro ATP 500, sei ATP 250 e una Coppa Davis.

Tra i Grandi Slam, ha conquistato gli Australian Open a gennaio 2024, mentre nel 2023 è stato semifinalista a Wimbledon. Nel 2023 ha avuto un ruolo determinante per la conquista della seconda Coppa Davis da parte della nazionale italiana, sia in singolo che in doppio, 47 anni dopo la prima.

Inoltre, grazie al suo incredibile talento e a tanto duro lavoro, Jannik è riuscito a compiere la straordinaria impresa di riportare l’attenzione del pubblico nazionale e internazionale su questo sport, dando una forte spinta al tennis italiano e conducendolo tra le prime posizioni del ranking mondiale. Tuttavia, la fama di Jannik si sta espandendo a macchia d’olio anche per la persona (dietro al personaggio) che traspare in campo e nelle interviste: un ragazzo educato e gentile, che riserva rispetto e stima ai suoi avversari senza eccezioni, e caratterizzato da un’incrollabile dedizione al lavoro.  D’altronde, come dichiarato dallo stesso Jannik in un’intervista, per lui “giocare a tennis è un privilegio, una cosa di cui sentirsi onorati”.

Una menzione minore, ma non meno determinante per la rinnovata popolarità del tennis, va fatta all’uscita del film Challengers (ad aprile del 2024) firmato da Luca Guadagnino. Nel film, infatti, viene raccontata la storia di Tashi Duncan (interpretata da Zendaya), ex prodigio del tennis che a causa di un infortunio diventa allenatrice; la sua rivalsa avviene proiettando le sue ambizioni irrealizzate sulla carriera del marito Art (Mike Faist), anche lui giocatore di tennis. Giunto ormai alla fine della sua carriera, Art vorrebbe ritirarsi e godersi la famiglia ma, dopo una serie di sconfitte, Tashi riesce a convincerlo a iscriversi al Challenger, un torneo di basso livello nell’ambito del circuito professionistico. Qui Art si troverà a dover gareggiare contro l’ex fidanzato della moglie e suo ex migliore amico, Patrick (Josh O’Connor). Tashi crede infatti che l’autostima del marito e il desiderio di giocare potranno ancora essere ristabiliti se Art riuscirà a vincere la finale contro Patrick.

Nel film, passato e presente si alternano al ritmo di dritti e di rovesci: ciascun game della finale del torneo diventa il trampolino di lancio per raccontare un tassello della storia intrecciata dei tre protagonisti. Tutto ciò avviene ricreando, tramite l’eccezionale attenzione del regista ai dettagli e alla scenografia, l’elegante atmosfera tensiva che caratterizza questo sport. Il risultato è che lo spettatore non può non trovarsi fortemente attratto da questo mondo.

Maria Pia Bisceglia

Crediti immagine in evidenza: Diego Ortiz da Pixabay

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