VENEZUELA E GUYANA: LA STORIA DI UN CONFLITTO MAI RISOLTO

Il conflitto che intercorre tra i due Stati latinoamericani si è riacceso negli ultimi mesi, a seguito del referendum del 3 dicembre in Venezuela, eppure si tratta di una disputa con origini ben più antiche.

Risale tutto al 1777, quando fu creato il Capitanato Generale del Venezuela da parte dell’Impero spagnolo, che comprendeva anche il territorio ovest del fiume Esequibo. 

Nel 1811 il Venezuela ottenne l’indipendenza con il Guyana appartenente al proprio territorio, fino a quando nel 1814 un accordo tra Regno Unito e Paesi Bassi sancì l’appartenenza del Guyana al territorio britannico: il Venezuela denunciò un’invasione britannica e chiese nel 1895 l’intervento degli Stati Uniti. 

Il Lodo arbitrale di Parigi del 1899 sancì che il territorio del Guyana sarebbe rimasto in mano britannica e quando nel 1966 il Guyana ottenne, attraverso l’accordo di Ginevra, l’indipendenza dall’Impero, si giunse a un patto pacifico tra Guyana e Venezuela.

Nel 2015 il Guayana ritorna a essere di interesse venezuelano dopo le scoperte di giacimenti minerari e petroliferi, e in seguito a forti pressioni dal Venezuela, nel 2018 Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu, chiede di sottoporre il caso alla Corte costituzionale di giustizia dell’Aja, che si rivela essere a favore del Guyana.

È con la salita al potere di Nicolas Maduro, favorevole all’annessione dello Stato nei confini del Venezuela, che il 3 dicembre del 2023 si tiene un referendum per chiedere proprio ai cittadini se fossero favorevoli o meno all’ampliamento dei confini.

I risultati del referendum sono indiscutibili, con un 96% favorevole contro un 4% contrario all’annessione, la vittoria di Maduro è schiacciante. Ciononostante il referendum non ha alcun valore giuridico, in quanto avvenuto senza il consenso del Guyana.

Che cosa porta il Venezuela ad avere questa spinta espansionistica?

Il Venezuela, oltre a essere spinto dai giacimenti petroliferi dello Stato confinante, sta agendo secondo il principio del diritto internazionale uti posseditis utis,  ovvero il rispetto della sovranità territoriale di un paese, e dei confini che storicamente ne facevano parte.

Quali sono i paesi coinvolti?

I paesi coinvolti nella vicenda non sono soltanto quelli confinanti (si pensi al Brasile, dalla parte del Guyana nella vicenda e che ha rafforzato la presenza militare sul lato settentrionale del paese) ma anche quelli del Commonwealth, essendo il Guyana un’ex colonia britannica. 

Tra i paesi latinoamericani, invece, è bene ricordare Cuba, alleato del Guyana tramite un accordo che riconosce la sua sovranità.

Dopo il referendum

Successivamente al referendum del 3 dicembre, i presidenti dei due stati si sono incontrati il 15 dicembre, concordando che entrambi si sarebbero astenuti dall’uso della forza nella risoluzione della disputa, e si sarebbero basati sulle norme del diritto internazionale. Tuttavia, il documento che sancisce l’astensione dalla violenza rimane un po’ vago, dal momento che non parla di una vera alternativa per risolvere il conflitto, portando la Corte Internazionale di giustizia a esaminare ulteriormente la questione.

Gli ultimi sviluppi

La tensione tra i due stati continua ad essere alta, e gli ultimi sviluppi riguardo il conflitto sono legati all’invio di una nave militare inglese in Guyana, dopo le minacce di Caracas di annettere il territorio dell’Esequibo, sotto sovranità del Guyana.

In Venezuela, intanto, sono già state redatte le nuove cartine geografiche del paese, che vedono il Guyana già annesso allo Stato.

Serena Spirlì

Crediti immagine di copertina: https://edition.cnn.com/2024/02/09/americas/venezuela-guyana-border-troops-intl-latam/index.html

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