The Rise and Fall of a Midwest Princess: la trionfale gioia saffica di Chappell Roan

Quando la statunitense Kayleigh Rose Amstutz, in nome d’arte Chappell Roan, ha fatto il suo debutto al suo primo Coachella, lo ha fatto ricoperta di strass e glitter rosa, in scintillante trucco drag, e ha esordito: “Il mio nome è Chappell Roan, sono l’artista preferita del vostro artista preferito, sono la ragazza da sogno della vostra ragazza da sogno”. Potrebbe sembrare semplice vanto, se non fosse che la star mondiale — e sua cara amicaOlivia Rodrigo ha ammesso di averla ascoltata così tanto da averla come artista numero uno nel suo Spotify Wrapped. Roan ha recentemente raggiunto un pubblico molto più ampio proprio grazie a Rodrigo, che l’ha personalmente scelta come supporting act per le tappe statunitensi del suo Guts World Tour. Il suo album d’esordio, The Rise and Fall of a Midwest Princess, è dove emerge il punto forte che sta già segnando la sua carriera: il pop queer che non ha paura di divertirsi troppo.

(Fonte: https://pitchfork.com/thepitch/chappell-roans-gloriously-unserious-pop/)

Non è la prima volta che Roan ha aperto un concerto di Olivia Rodrigo, l’artista l’aveva già invitata alla data di San Francisco per il Sour Tour statunitense del 2022. Le due si sono probabilmente conosciute grazie a una loro conoscenza comune, il produttore musicale Dan Nigro. Nigro a inizio 2020 aiutò Roan a produrre il (futuro) primo singolo di Midwest Princess, “Pink Pony Club”, e inoltre produrrà in parte l’album stesso. Roan aveva trovato una leggera popolarità già nel 2014 con un singolo di nome “Die Young”, il quale l’aveva portata all’attenzione della grande etichetta Atlantic Records. Nata e cresciuta nel Missouri in una famiglia e in una comunità ultra religiose e conservatrici, all’interno di un campo caravan, Amstutz aveva infatti iniziato a comporre musica da adolescente e a pubblicizzare le proprie cover musicali sul suo canale YouTube. Purtroppo, però, il suo lavoro per l’etichetta non ha soddisfatto economicamente Atlantic, che l’ha abbandonata a se stessa nell’agosto del 2020. Nel mezzo di una pandemia mondiale, Roan si è ritrovata a doversi orchestrare tra tre lavori diversi per mantenersi. Nel mentre, però, “Pink Pony Club” ha lentamente iniziato ad emergere tra giornali e critici musicali. Il singolo è un’energetica ballata synth-pop ispirata al mondo dei club e bar gay, dove Roan canta nel ruolo di un’ipotetica nuova sé che ha deciso di abbandonare la propria famiglia non per la musica, ma per diventare una ballerina da nightclub a West Hollywood, liberando il proprio corpo da tutti i tabù familiari e religiosi imposti su di lei.

“Pink Pony Club” è alquanto rappresentativo per il resto di Midwest Princess non solo per il sound, ma anche per i temi. Roan si è apertamente dichiarata lesbica a metà del 2023, confessando di non essere assolutamente interessata ad avere relazioni con uomini e di non essere attratta da loro. Midwest Princess è un album saffico nell’energia che sprigiona, usando sound e stili di musica associati alla cultura queer, e lo è nella narrativa. Roan ha descritto il suo alter ego musicale come una drag queen, una seconda vita da popstar e performer gay. Insomma, come detto da Amstutz stessa, Chappell Roan è la sua Hannah Montana, dove l’estetica anni 2000 viene sostituita da quella da cabaret, più vicina al Rocky Horror Picture Show che a Disney Channel. Vocalmente, Roan riesce a far trapelare molto bene le emozioni dei singoli brani, e l’impatto della sua voce (anche sonicamente) rimanda subito ai primi lavori della cantante greco-gallese Marina (ex Marina and the Diamonds). Abbiamo brani molto divertenti nella sonorità e accattivanti per i motivi musicali, come “HOT TO GO!” e “Femininomenon”, due canzoni pop costruite ad hoc. “Red Wine Supernova” ha un feel “spaziale” e teatrale grazie all’uso dei synth anni ‘80 e della chitarra acustica, con giochi di parole accattivanti e alcune delle performance vocali migliori di Roan. “My Kink is Karma” e “Casual” sono altri due pezzi forti: dove il primo è un inno pop di libertà dedicato alla fine di una relazione tossica, il secondo è una toccante ballata rock al pianoforte dove Roan ragiona sulla “situationship” nella quale è finita.

The Rise and Fall of a Midwest Princess raccoglie tutte le fantasie saffiche di Chappell Roan, spaziando tra canzoni d’amore, hook ups casuali e ballate — soprattutto, il progetto si diverte con questi temi nel suo piccolo mondo queer di luci e glitter. L’esperienza è quasi cinematografica, un film sonoro coming-of-age che decide di mettere in primo piano tutti gli aspetti più tridimensionali ed emotivi di una relazione saffica senza dover ricorrere a temi ormai asciutti come quello di un amore contrastato dall’omofobia, un’esperienza sessuale trasgressiva o una cotta per una ragazza etero non ricambiata. Ultimamente il pop queer sembra essersi espanso a macchia d’olio: lo vediamo con nuove star come Reneé Rapp, rilanci di carriera come quello di Troye Sivan con Something to Give Each Other, e primi progetti esplicitamente gay di artisti già consolidati come Hit Me Hard And Soft di Billie Eilish. Per quanto brani come, ad esempio, “All the Things She Said” delle T.a.T.u e “I Kissed A Girl” di Katy Perry rimarranno iconici per la comunità LGBTQ+, è bello vedere artisti apertamente queer trattare la propria esperienza come variegata e, soprattutto, gioiosa. Se Midwest Princess è un segno di ciò a venire per questa nuova stella, Chappell Roan sarà sicuramente tra i capofila del nuovo gay pop.

Brani consigliati: “Femininomenon”, “Red Wine Supernova”, “After Night”, “Casual”, “Super Graphic Ultra Modern Girl”, “HOT TO GO!”, “My Kink is Karma”, “Pink Pony Club”, “Naked in Manhattan”, “Guilty Pleasure”.

Gaia Sposari

Crediti immagine di copertina: https://seattlecollegian.com/chappell-roan-celebrates-queerness-at-sold-out-showbox-performance/

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