Tisane e rimedi naturali (parte II): vita sociale e studio

La fitoterapia, la pratica che prevede l’utilizzo di piante per la cura psicofisica della persona, accompagna l’uomo fin da quando ha mosso i suoi primi passi. Oggi confluisce in parte nella naturopatia, ponendosi in una posizione subordinata rispetto alla medicina moderna. Che si sia trattato di una rivelazione casuale o dall’intuizione scaturita dall’osservazione degli altri animali, qualcosa ha portato l’uomo a domandarsi circa l’utilizzo delle piante per alleviare il dolore, cicatrizzare ferite e disintossicare l’organismo. Alla fine dell’Ottocento con l’avvento della chimica e della biochimica si è cominciato a fare ordine per capire cosa tenere e cosa buttare di tanta artigianale sapienza.

Un po’ di storia: le origini

Dopo le prime esperienze in Cina con Pen Tsao, “Grande erbario cinese” (III millenio a.C.), in Egitto e Mesopotamia, la cultura greca e latina ha riformulato teorie nuove. Nel mito l’arte medica deriva da medici-divinità, nei templi infatti funzionavano ospizi-ospedali per i malati.  Il tutto si svolgeva sotto la protezione di divinità come Asclepio. Seguono: Ippocrate, padre della medicina occidentale, Catone il Vecchio (II sec. a.C.) col suo trattato De rustica, Galeno medico imperiale e Plinio il Vecchio, il primo ad affermare l’importanza dell’indagine e dell’osservazione e il rifiuto per la magia. L’esperienza medica araba, invece, costituisce la base scientifica e metodologica dell’arte farmaceutica monastica. Gli arabi sono i precursori della chimica, chiamata allora alchimia.

Rimedi perfetti per lo studente universitario

Di seguito troverete consigli pratici derivanti da questa millenaria tradizione. Essi vanno ad aggiungersi a quelli elencati in un articolo precedente (che vi invito a leggere se non lo avete ancora fatto: “Tisane e rimedi, parte I: sfide quotidiane di uno studente”). Dal momento che è periodo di esami per gli studenti, credo che questo elenco possa fare al caso loro.

A ridurre l’ansia, nemico di ogni studente, ci pensano: l’infuso di maggiorana, da bere due volte al giorno in acqua molto calda; l’infuso misto di camomilla, tiglio, verbena, menta peperita da bere a volontà ogni volta che si avverte uno stato ansioso; infuso misto di biancospino, achillea, menta e tiglio da assumere lontano dai pasti due volte al giorno alternando due settimane sì e una no. Per chi vuole immergersi in una sensazione di rilassamento totale si consiglia il bagno sedativo ai fiori d’arancio, biancospino, camomilla, lavanda, luppolo, malva, melissa e tiglio: porre 200g di miscela nella vasca da bagno con acqua bollente, lasciare in infusione per mezz’ora, immergersi per un quarto d’ora, poi sciacquarsi rapidamente con acqua fredda.

In stati di stress molto forte potrebbe essere utile prevenire la caduta dei capelli: mangiare avena, crescione, lievito di birra, mandorle, miglio, noci, ortica e preparare un decotto misto di radice di bardana, rosmarino e timo aiutano a prevenirne la caduta. Sempre per aiutare il cuoio capelluto, si possono usare dei rimedi naturali per eliminare la crescita della forfora: l’infuso di castagno si prepara lasciando in infusione 60g di foglie di castagno in un 1l di acqua bollente e applicando con un batuffolo di cotone il preparato freddo sul cuoio capelluto come una lozione; altrimenti l’infuso di prezzemolo (lasciare in infusione 50-60g di prezzemolo fresco spezzettato in 1l d’acqua bollente per 10 min.) va filtrato e usato tiepido come risciacquo dopo lo shampoo.

I disturbi del sonno si possono combattere preparando un infuso con una di queste miscele: due pizzichi di melissa, maggiorana, salice bianco e un pizzico di lavanda; oppure due pizzichi di tiglio, malva, salvia, un pizzico di arancio amaro e verbena. Contro l’insonnia gli infusi di alloro e basilico o il decotto di luppolo sono altrettanto efficaci.

Per diminuire l’appetito assumere un bicchiere freddo di macerato di valeriana prima dei pasti. Nelle sessioni di studio o lavoro intenso, uno studente fuori sede non sempre trova il tempo per cucinare, buttandosi perciò in qui pacchetti già pronti. L’alimentazione è importante e non sempre ne rispettiamo i dettami. Può venire utile dunque un decotto di gramigna per una depurazione efficace. In caso di pancia gonfia preparare questo decotto misto, rapido da procurarsi: far bollire 1l di acqua con un cucchiaino di semi di finocchio, anice, coriandolo e semi di cumino; berne una ½ tazza prima e ½ dopo i pasti così da facilitare la digestione e eliminare il gonfiore.

L’emicrania si cura naturalmente mangiando carciofi e mele, bevendo un infuso di maggiorana o di melissa, condendo ove possibile con del limone e annusando foglie di basilico essiccate e ridotte in polvere. La memoria si rafforza con un infuso di melissa: lasciare in infusione 30g di sommità fiorite e di foglie in 1l d’acqua per 10 minuti. Assumere 3 tazze al dì per 10 giorni al mese per 3 mesi.

Lo studio, il lavoro e alcune amicizie o conoscenze in certi periodi rendono davvero nervosi. Si può trovare un valido aiuto in albicocche, frumento in chicchi e miele di tutti i tipi. Le piante ad azione sedativa miscelate in infusi caldi sono un rimedio perfetto: tiglio, biancospino, fiori d’arancio, violetta, melissa, camomilla, agrifoglio alleviano ansia, mal di testa, mal di stomaco e palpitazioni.

Nicole Zunino

Fonte: Tisane e rimedi naturali per curare i “piccoli mali” con dolcezza di A. Paolini e M. Pavesi (Edizioni del Balbo)

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