Violenza di genere: i dati

Nel nostro Paese la violenza di genere è un problema strutturale e per questo è necessario agire prima di tutto in tema di prevenzione. Per arginare questo fenomeno è però necessario studiarlo e comprenderlo: a questo servono le numerose ricerche e indagini sul tema, portate avanti in primo luogo dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica.

Cosa possiamo ricavare dall’analisi di questi dati? Ce ne parla il nuovo articolo della redattrice Marta Fornacini.

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Violenza di genere: la vittimizzazione secondaria

Nonostante si parli molto di violenza di genere, e di tutte le forme di violenza fisica e psicologica che una donna può subire nel corso della vita, c’è un fenomeno in particolare che ancora non viene trattato con la delicatezza di cui necessiterebbe: stiamo parlando della vittimizzazione secondaria.
Di che cosa si tratta? Perché l’Italia è di recente stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per un caso relativo a questo fenomeno? Ce ne parla Marta Fornacini nel suo nuovo articolo.

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L’Università non è uno spazio sicuro

Secondo il Global Gender Gap del 2018 le disuguaglianze di genere nel 38% dei paesi presi in esame sono aumentate. La violenza nel mondo dei social non è scomparsa, ha soltanto cambiato forma. Arianna Guidotto fa luce sul caso recente di una studentessa della facoltà di giurisprudenza di UniTo, che ha visto una sua immagine in costume pubblicata senza consenso all’interno di un gruppo WhatsApp. La parte sotto accusa si è lanciata in una difesa punto per punto della propria innocenza, rovesciando il suo stato da quello di colpevole a quello di vittima di nazifemminismo. Ma c’è differenza tra femminismo e nazifemminismo. La studentessa nel frattempo ha rotto il silenzio trovando sostegno e una grande solidarietà femminile. Forse il segnale di un cambiamento?

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