“Si stava meglio quando c’era il duce!”

Mussolini aveva la grande capacità di far arrivare i treni in orario. Aveva l’astuzia di colpire i ladri prima che rubassero il bottino. I disoccupati, con lui a capo del Paese, non esistevano.
L’Italia era quindi un Paese perfetto sotto ogni punto di vista.
Come mai però queste frasi collimano con ciò che oggi pensiamo di lui? Era vera la realtà che veniva descritta?
Ce ne parla in questo articolo la redattrice Giulia Arduino.

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Il «SEVERAMENTE VIETATO UTILIZZARE PAROLE STRANIERE» durante il Fascismo

Al giorno d’oggi la nostra lingua è colma di forestierismi. Un secolo fa – seppur in maniera minore – le parole straniere pullulavano nel nostro vocabolario.
Tale proliferare venne ben osteggiato dal Regime fascista. Si vietò l’utilizzo di sostantivi, pronomi, aggettivi…
Ce ne parla la nostra redattrice Giulia Arduino in questo articolo.

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L’«Odi et amo» fra il duce e i dialetti italiani

Mussolini dapprima accettò l’uso del dialetto all’interno del sistema scolastico italiano. Poi, passati gli anni, capì che i dialetti erano lingue disaggreganti, da dover combattere.
Infine cosa si decise? Ne scrive la redattrice Giulia Arduino in questo nuovo articolo.

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Vittorio Emanuele III: il re dalle scelte sbagliate

La figura di Vittorio Emanuele III ancora oggi risulta molto controversa. Egli prese molte decisioni errate, tra cui quelle di avallare il Fascismo, assecondare costantemente Mussolini e promulgare le leggi razziali. Se si fosse comportato in maniera diversa, oggi vivremmo in un Paese diverso?
Con questo articolo la redattrice Giulia Arduino fa un excursus sulla vita e sulle decisioni intraprese da Vittorio Emanuele III.

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Quando Galeazzo Ciano venne ucciso dal suocero, Benito Mussolini

“Mio nonno Benito Mussolini fece fucilare mio padre, Galeazzo Ciano. Nulla poté fare Edda, mia madre e figlia del Duce”. Dopo aver votato a favore della destituzione di suo suocero, Galeazzo Ciano fuggì dall’Italia. Da latitante venne trovato, portato al poligono di tiro a Verona e fucilato a sangue freddo.
Se vuoi scoprire di più sull’ambigua figura di Galeazzo Ciano, ne parla Giulia Arduino nel suo nuovo articolo.

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Fucilato e appeso a testa in giù: la (non) leggendaria fine di Mussolini

Si travestì da militare tedesco. Tentò la fuga verso la Svizzera e venne immediatamente catturato. Fu fucilato dai partigiani e trasportato in Piazzale Loreto. Qui venne appeso a testa in giù.

Bene o male tutti sappiamo chi è il soggetto in questione.

Per approfondire la vicenda sulla morte di Mussolini, allora, non vi resta che leggere l’ultimo articolo della nostra redattrice, Giulia Arduino.

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A 15 anni vengo ucciso nelle Fosse Ardeatine

335 i corpi inermi. 335 vite spezzate. 335 fra giovani e adulti, con le mani legate dietro il busto, costretti ad entrare in una cava, ad inginocchiarsi e ad aspettare la propria morte. I gruppi di fucilazione erano composti da cinque persone. Si aspettava il proprio turno. Si entrava nelle Fosse Ardeatine e non si usciva più. Alla fine del mattatoio i fucilati risultarono essere cinque in più del previsto, ma, come riportò successivamente il capo dell’operazione, “ormai erano lì…”. Di questa follia, di questo massacro ce ne parla Giulia Arduino.

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Il segreto confessionale: quando a confessare è un assassino

Ci confessiamo. Diciamo i nostri peccati a colui che fedelmente ci ascolta. Ma se il peccato commesso fosse un crimine spregiudicato? Il parroco dovrebbe rivolgersi a chi di dovere oppure far fede al proprio ministero non denunciando l’accaduto? Non c’è risposta giusta o sbagliata.
Ma si ci si può ragionare sopra leggendo l’articolo della nostra redattrice Giulia Arduino.

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I Patti Lateranensi sono obsoleti?

I rapporti fra lo Stato e la Chiesa non sono sempre stati distesi. Vista l’annessione di Roma al Regno d’Italia con la Breccia di Porta Pia del 1870, il Papa cercò di mettere i bastoni fra le ruote al suo avversario. Le acque riuscirono a calmarsi solamente mezzo secolo dopo, quando, nel 1929, Mussolini decise di riprendere i rapporti con la Santa Sede al fine di tutelare tornaconti personali (e non solo).
Vennero così firmati i Patti Lateranensi. In che cosa consistettero? Oggi sono ancora in vigore? Ce ne parla Giulia Arduino nel suo nuovo articolo.

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L’ascesa di Hitler era prevedibile?

La Germania perse la Prima Guerra Mondiale, dovendo pagare centinaia di miliardi di marchi d’oro per “riparare” i danni subiti dagli Stati vincitori. Ma non era pronta a sborsare un’enorme quantità di soldi, come quella richiesta.

Questo creò revanscismo, voglia di vendetta, odio verso i vincitori… E a cosa portò? All’instaurazione del Nazionalsocialismo hitleriano e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Se volete saperne di più consultate l’ultimo articolo della nostra redattrice, Giulia Arduino.

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