ROVELLI E GALILEI: il difficile rapporto del potere con la scienza

Scienza e politica.

Secondo l’Enciclopedia Treccani, la scienza è “l’insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati.” La politica, invece, viene definita come “il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini.

Scienza e politica, dunque, non sono altro che invenzioni umane diverse, ma non separate. Si intrecciano e comunicano l’un l’altra, creando un binomio complesso che ha attraversato e continua ad attraversare tutta la storia dell’umanità. Ma qual è il rapporto che le lega? Come può la scienza – che attraverso la conoscenza aspira alla verità – coesistere e relazionarsi con la politica, fatta di compromessi e costantemente immersa nei problemi del mondo reale?

Il binomio scienza-potere è tornato negli ultimi giorni a riempire le prime pagine dei giornali per quanto riguarda il caso Rovelli.

Carlo Rovelli è un fisico e divulgatore scientifico che negli ultimi giorni è stato vittima di censura preventiva per la partecipazione alla Buchmesse 2024 (la Fiera internazionale del Libro di Francoforte) da parte del Commissario straordinario per la partecipazione dell’Italia alla Fiera e presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori) Ricardo Franco Levi.

Dopo l’iniziale cancellazione del discorso del fisico, il presidente dell’AIE ha rivisto la sua decisione e di nuovo invitato Rovelli a partecipare all’evento, ma nonostante il cambio di rotta, questo è stato – e rimane – un gesto estremamente grave e pericoloso. Il ritiro dell’invito è arrivato a Rovelli, dopo l’intervento al Concertone del Primo Maggio a Roma in cui il fisico ha criticato il governo e il ministro della Difesa Guido Crosetto sulla gestione della guerra in Ucraina. Sembra assurdo che in un evento così vario come la Fiera Internazionale del Libro, in cui culture, lingue, idee si mischiano, venga impedita la partecipazione di uno scrittore, di un uomo di scienza, solo dopo aver espresso un’opinione che va in contrasto che le idee politiche del governo italiano. Uno spiacevole avvenimento che dimostra come il difficile rapporto tra potere e scienza è un fenomeno ancora purtroppo attuale e che la politica ha ancora il potere di censurare e reprimere le idee di artisti, scrittori e anche scienziati.

Scienziati come Galileo Galilei, convocato a processo dalla Santa Inquisizione nel 1633 e costretto ad abiurare.  L’aspetto interessante che lega le due figure è il fatto che il potere in entrambi i casi ha cercato di imporsi e in qualche modo di censurare le loro idee non per motivi scientifici, ma per altre motivazioni. Il problema tra la Chiesa e Galileo non fu “scientifico”, ma “teologico”, così come il problema tra Levi e Rovelli, che si presenta come un problema “politico”. In entrambi i casi il pretesto del potere di imporsi e controllare le idee di scienziati, artisti, letterati, non è strettamente correlato al lavoro di questi ultimi, quanto più a motivi che ledono e macchiano l’onore del potere stesso.

Quello che conta è però, come hanno reagito queste figure. Parliamo di secoli e personaggi diversi: Rovelli ha espresso e continua a poter esprimere le sue opinioni, mentre a Galilei non è stata data questa possibilità. È interessante analizzare la figura di Galilei attraverso l’opera teatrale “Vita di Galileo” di Brecht e lo spettacolo di Marco Paolini sullo scienziato. Se per Brecht Galilei si è sottomesso al potere, si è “sporcato le mani”, Paolini invece analizza Galilei come uno scienziato ma anche e soprattutto come un uomo che ha avuto la sua rivincita nella storia. Un uomo che anche dopo l’abiura, rimette in fila la sua vita, continua a essere devoto alla Scienza, e non smette di immaginare di poter pensare in un modo diverso.

“Vi siete sporcato le mani!”

“Meglio sporche che vuote.”

(da “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht)

Lorenza Re

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...