
Le Iene mandano in onda un servizio in cui un uomo di 64 anni viene seguito per le vie del suo paese e incalzato a rispondere alle domande. Il video, seppur censurato, permette il riconoscimento dell’uomo da parte di chi lo conosce e inizia la gogna pubblica.
In seguito, l’uomo si suicida.
Il caso riporta in luce una riflessione sulla grande responsabilità che i media e i giornalisti hanno nella società. Fino a che punto è giusto spingersi? Quello delle Iene é uno dei casi di giornalismo che punta alle emozioni più basilari, al sensazionalismo, e non all’informazione… un giornalismo che non vorremmo più vedere: non è recando un ulteriore danno e violando la privacy che si farà giustizia nel mondo.
Vignetta di Gabriele Carollo