“Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.”

In ricordo di Robin Williams, l’artista che ci ha lasciato troppo presto.

Sono passati ormai 8 anni dalla morte del noto attore americano Robin McLaurin Williams, spentosi l’11 agosto 2014 all’età di 63 anni. È stato uno degli attori più amati degli ultimi anni, un vero talento che ha saputo conquistare ogni generazione grazie al proprio carisma e alla propria simpatia, riuscendo ogni volta a strappare una risata. La sua scomparsa ha senza dubbio lasciato un vuoto nel cuore di molti, che mai si sarebbero aspettati che un uomo così pieno di gioia e allegria si togliesse la vita. Oggi, vogliamo ricordarlo così.

Erano gli anni 70 quando il giovane Robin, appena uscito da una prestigiosa scuola di recitazione, la Julliard School, iniziò ad esibirsi nei night club come intrattenitore e imitatore, venendo ben presto scoperto da un direttore di casting e successivamente avviato alla televisione. Da subito il giovane attore venne amato per le doti di intrattenimento e l’incredibile capacità di modulare la propria voce per poter riprodurre diversi accenti, suoni e versi. Un vero e proprio trasformista alla costante ricerca del divertimento del pubblico: più volte nel corso della sua vita Williams ha ribadito l’importanza della risata e di come, quando si esibiva, soleva assicurarsi che tutti si stessero divertendo.

Mia madre mi faceva ridere, così iniziai a far ridere lei per conquistarla e imparai che divertire gli altri ti aiuta a stabilire una connessione tra loro.”

Un sorriso, il suo, che tuttavia mascherava parecchi frammenti di oscurità: la solitudine, il bisogno di rifugiarsi in una vita di droghe ed eccessi e, soprattutto, una grave depressione che lo tormentava fin dalla gioventù. Su quest’ultima, in particolare, Robin ha dato una lezione di vita non da poco, parlandone apertamente senza vergogna, senza considerarla un tabù. Lui stesso disse in un’intervista che a volte non puoi fare a meno di essere depresso e che fa parte della vita, anche se non è da sottovalutare l’importanza della terapia. Così, da sempre, l’attore aveva imparato a sorridere per affrontare le difficoltà della vita, dedicando tutto sé stesso per poter trasmettere emozioni positive alla gente.

Forse è proprio questo ad aver causato così sgomento alla notizia della morte, avvenuta per impiccagione a Tiburon, nel Maine (USA), l’11 agosto 2014.  Un artista così pieno di vita, che ci ha insegnato che ridere è la miglior medicina contro la tristezza, per poter affrontare con coraggio ogni ostacolo, si era arreso. Solo qualche anno più tardi, in seguito alla rivelazione da parte della moglie, si scoprì che ad averlo condotto al suicidio non era la depressione: aveva scoperto mesi prima di essere affetto da Demenza Da Corpi di Lewy, una malattia neurogenerativa. Si era rifiutato di affrontare anche questo ostacolo, che lo avrebbe portato a non riconoscere più nemmeno sé stesso, preferendo preservare la sua lucidità fino alla fine della propria esistenza. E a distanza di 8 anni, il ricordo che ci è rimasto di Robin Williams non è quello dell’uomo depresso e suicida, ma al contrario il suo genio artistico ci ha lasciato emozioni, insegnamenti e un pizzico di malinconia ogni qual volta vediamo uno dei suoi più celebri film, che hanno segnato parecchie generazioni.

I suoi film più amati:

  • Good morning, Vietnam (1987)
https://www.npcmagazine.it/good-morning-vietnam-robin-williams-film/
  • L’attimo fuggente (1989)
  • Mrs. Doubtfire (1993)
  • Good Will Hunting – Genio Ribelle (1997)
  • Patch Adams (1998)

Monica Poletti

Immagine di copertina: Pinterest.

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