Maturità 2022: come stai?

Ndr: all’interno dell’articolo sono presenti delle citazioni tratte dalle risposte date al questionario. Tutti i nomi sono di fantasia e la scelta è da ritenersi puramente casuale sulla base del genere dichiarato all’inizio del questionario.

– Cosa vuoi fare della tua vita?
– Quello che mi rende felice

Mario

Mancano pochi giorni all’inizio degli esami di maturità e per la terza volta saranno segnati dall’esperienza della pandemia. Se per le due “edizioni” passate l’esame si era svolto in forma esclusivamente orale, quest’anno tornano gli scritti e i crediti acquisiti negli anni passati vengono nuovamente ridimensionati.

La parola agli studenti

Nel corso delle ultime settimane di scuola è stato sottoposto un questionario a studenti e studentesse iscritti alla classe quinta superiore del Nord Italia (le risposte sono arrivate principalmente dal Piemonte e dalla Lombardia) per indagare l’impatto della pandemia sul loro benessere e per cercare di comprendere come hanno vissuto gli ultimi anni di liceo, tra DAD e rientri a scuola.

Partiamo analizzando il campione degli studenti che si sono sottoposti al questionario, erogato via Google Form nel mese di maggio.
Il 61% del campione si riconosce nel genere femminile, il 35% nel genere maschile e il restante 4% ha dichiarato di non riconoscersi in nessuno dei due generi.
Il 65% del campione ha frequentato un liceo, il 26% un istituto tecnico, mentre la restante parte del campione ha frequentato un istituto professionale.

Pandemia e rendimento scolastico

Alla domanda “La pandemia ha avuto un impatto sul tuo rendimento scolastico?” quasi metà del campione ha dichiarato che l’impatto è stato positivo, il 30,4% che è stato negativo e il restante 26,1% che non ci sono stati notevoli cambiamenti indotti dalla pandemia.

COme hai vissuto l’ultimo anno delle superiori?

Sofia ha affermato di aver vissuto l’ultimo anno delle superiori con più stress:

Soprattutto all’inizio, stare in classe con tante persone mi creava molta ansia e disagio. Non è stato solo un mio problema, l’ansia ha colpito tutta la classe e ci ha portati a fare molte più assenze del periodo pre-covid. Ora generalmente ci sono 5-6 assenti ogni giorno e un ragazzo ha lasciato la scuola.

La percentuale di studenti che ha dichiarato di aver vissuto l’anno con più stress rispetto ai precedenti è stata del 34,8%.

Modalità d’esame e preavviso

Se la metà del campione si è detto favorevole alle modalità di valutazione scelte, il 74% concorda sul fatto che il preavviso non sia stato sufficiente.
Le critiche fatte dagli studenti vanno dagli eccessivi cambiamenti al poco preavviso con cui è stata comunicata la reintroduzione delle prove scritte.
Maria inoltre, studentessa di un liceo del Piemonte, sostiene che:

Andrebbe ripristinata la tesina in quanto modo per gli studenti di esprimersi, affermare la propria individualità e dimostrare i propri interessi.

Pensi che la tua preparazione sia diversa da chi si è diplomato prima dell’avvento della pandemia?

Il 74% del campione concorda sulla diversa preparazione.
Alcuni ragazzi hanno sottolineato la mancanza di completezza delle conoscenze e la consapevolezza di avere alcune lacune. Altri, come Sara, non ritengono:

Di sapere meno, ma di aver imparato in modo diverso. Col Covid e col passare del tempo sono cambiate le modalità e le competenze richieste.

Come stai?

Non bene, vivo solo con l’ansia che fuori il mondo non sia un granché.

Caterina

L’ultima parte del questionario esordiva con “Qual è quella domanda che avresti voluto che i professori ti facessero e che non ti hanno (quasi) mai fatto?”.
Alcuni, hanno sottolineato la necessità di maggior dialogo e comprensione da parte dei docenti durante la programmazione dell’attività scolastica.
Ci sono poi coloro che hanno rivendicato la necessità di essere ascoltati e visti come persone. Andrea riporta le seguenti battute:

– Cosa vorreste che facessimo per voi (nel limite del possibile)?
– Vorrei più interesse in noi come persone e meno come numeri.

La domanda che è risuonata dalle parole di molti è stata “Come stai?”. Le risposte date si sono presentate come un flebile grido d’aiuto, un sussurro forse mai preso troppo sul serio.

Sto male, vorrei sparire e mi vergogno del mio corpo.

Sabrina

Male. Ho paura per il futuro. Dove sarò il prossimo anno?

Sofia

C’è poi chi, come Giada, avrebbe voluto:

Un comportamento più umano, meno fissato sulle valutazioni e più sull’arricchimento personale dell’alunno.

Per concludere

In conclusione possiamo dire che le esperienze degli studenti che si sono sottoposti al questionario sono molto eterogenee e che ognuno di loro ha vissuto gli anni delle superiori in modo diverso.
Quello che è emerso consiste, però, nel grande bisogno di potersi esprimere ed essere valorizzati in quanto persone.
Non tutti hanno dichiarato di avere grandi bisogni o necessità, bensì di poter semplicemente contare su un ambiente che offra loro lo spazio e il tempo per dialogare, essere ascoltati e ascoltare. Un po’ come Laura, che al “Come stai?” avrebbe semplicemente risposto:

Ora bene, tu?

Gaia Bertolino

Foto di copertina by Tim Gouw on Unsplash

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