Il tema centrale del Salone del Libro sono indubbiamente le storie, che possono essere declinate in varie forme: dalle più tradizionali, il libro, il giornale o la televisione, alle più innovative, tra cui spicca, in questo periodo storico, il podcast. Le sfide imposte oggi al giornalismo sono tante e riguardano sia i canali da utilizzare per fare informazione – sempre più centrale proprio l’interesse verso il podcast – sia la complessità della realtà da raccontare e spiegare al pubblico.
Di questi argomenti si è parlato durante l’incontro “Informare in tempi difficili” che ha visto ospiti Mario Calabresi, Marco Damilano e Cecilia Sala, tre giornalisti molto diversi tra loro per età, carriera e interessi, accomunati, però, dalla passione per le notizie e per le storie.
Il progetto Chora Media
Mario Calabresi, rinomato giornalista e scrittore italiano, inizia la sua carriera come cronista parlamentare per l’ANSA ma diventa famoso al grande pubblico come direttore di due grandi testate giornalistiche, «La Stampa» e poi «La Repubblica». Oggi è a capo di Chora Media, una nuova compagnia di podcast nata nel 2020 da un’idea di Guido Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e dello stesso Mario Calabresi. I podcast nati sotto la famiglia di Chora Media sono infiniti, così come tanti sono i conduttori: da Serena Dandini a Francesca Mannocchi, dal direttore Mario Calabresi, voce della serie Altre Storie, agli stessi Cecilia Sala e Marco Damilano, gli altri protagonisti dell’incontro. La prima è una giovanissima giornalista, conosciuta molto sia sui social, dove racconta i dettagli e le curiosità delle sue trasferte, sia sui mezzi di informazione più tradizionali, in particolare per la collaborazione con «Il Foglio» e con la redazione di alcuni programmi televisivi. Cecilia Sala è anche la voce di Stories, il podcast giornaliero di Chora Media che racconta i grandi avvenimenti del mondo attraverso le storie delle persone comuni. L’ultimo ospite è, infine, Marco Damilano, che per Chora Media si occupa di ben due podcast, Romanzo Quirinale, nel quale si sono descritti i dietro le quinte del voto per il Presidente della Repubblica di qualche mese fa, ed Ex Voto il nuovo progetto annunciato proprio durante l’incontro, che racconterà il viaggio verso le elezioni politiche del prossimo anno. Giornalista, opinionista e scrittore, Marco Damilano è stato direttore de «L’Espresso», ma è conosciuto soprattutto per le sue apparizioni in vari programmi televisivi di attualità (celebri i suoi Spiegoni nella trasmissione Propaganda Live di LA7).

“Informare in tempi difficili”
Il focus dell’incontro verte in particolare sulle storie, potenti mezzi per raccontare la realtà e quindi fedeli alleati del mondo del giornalismo. Per Cecilia Sala informare significa andare sul campo per conoscere i dettagli e le piccole storie e, tramite questi, raccontare i grandi avvenimenti, formare il contesto più ampio. Durante le sue trasferte in Ucraina, tre dall’inizio dell’invasione, le puntate del suo podcast Stories raccontano la guerra dall’interno, e portano gli ascoltatori a interagire con quella realtà attraverso i suoi rumori: dal suono delle sirene che avvertono dell’arrivo delle bombe ai racconti in lingua originale degli intervistati e delle intervistate, persone comuni che scappano dalla guerra, che hanno perso qualcuno negli ultimi mesi o che combattono al fronte. Una parte fondamentale delle trasferte giornalistiche è, poi, il viaggio che in genere, nei mezzi di informazione tradizionali, viene omesso, mentre all’interno di Stories è enfatizzato: non sono poche le puntate registrate in treno o su altri mezzi di trasporto, momenti fondamentali per tirare le fila di tutto ciò che è stato raccontato in precedenza, dando una visione più generale del contesto. Il podcast è, infatti, un mezzo di informazione molto utile per il giornalismo, perché consente di restituire all’ascoltatore tutto ciò che il giornalista sta vivendo, proprio grazie alla voce, al suono e ai rumori, creando intimità sia tra chi racconta e l’intervistato – che in molte occasioni potrebbe non avere piacere a essere ripreso – sia tra chi parla e l’ascoltatore stesso, che può fruire del contenuto in ogni momento della sua giornata.
Secondo Marco Damilano il mondo dell’informazione negli ultimi anni è molto cambiato: se una volta il giornalismo era la semplice ricerca della Notizia, con l’esclusione di tutto ciò che vi stava intorno, guerra e pandemia hanno modificato il nostro rapporto con la verità e con la realtà, costringendoci a vedere l’atto stesso dell’informare – e dell’informarsi – in modo diverso e spingendoci a sperimentare nuove vie per il giornalismo.
Marta Fornacini