Salone del Libro: un sentimento “selvaggio”

Il Salone è…

Il Salone del Libro di Torino non è un evento, non è un luogo e neanche una manifestazione. Il Salone del Libro di Torino è semplicemente un sentimeno. Un sentimento selvaggio.

Il Salone è un non-luogo in cui puoi incontrare grandi scrittori, musicisti, editori, sportivi e addirittura influencer. Un luogo in cui si riesce ad accorciare le distanze tra l’online e l’offline rendendo concreto il concetto di onlife di cui si parla sempre di più.

Il Salone è un modo di essere: è la timidezza messa in tasca nel chiedere una foto a una persona che hai sempre visto attraverso uno schermo o di cui hai letto centinaia di pagine passando le notti senza dormire. Luogo fatto di decine e decine di strade diverse tra i vari stand, che conducono a scoprire case editrici di cui non sapevi l’esistenza, vogliose di far conoscere il loro lavoro, quello in cui credono, quello per cui lottano.

Il Salone è anche aspettare senza sapere, se la coda interminabile che ti si para davanti, scorrerà per permetterti di entrare in una sala che è sempre troppo piccola per accogliere tutti.

Il Salone è la possibilità di conoscere persone che hanno fatto centinaia di chilometri per arrivare fino a Torino, che fanno dei lavori completamente diversi dal tuo e che in un paio di parole ti permettono di acquisire la consapevolezza che la lettura è, prima di ogni altra cosa, un mezzo.

Il Salone è social, podcast e molto altro

In un periodo storico di rapido cambiamento il Salone del Libro è riuscito a trovare il proprio spazio sui social e non solo.
La pagina Instagram del Salone conta ad oggi 129mila seguaci, mentre la pagina Facebook ha 207mila mi piace. Da inizio maggio il Salone è sbarcato anche su TikTok, dove sta riscuotendo un notevole successo.

Il Salone ha anche tre podcast su Spotify dagli argomenti estremamente eterogenei: se Fuoriclasse si occupa principalmente di sport, Vita Nova – Le grandi lezioni ha come focus principale le “lezioni di grandi intellettuali e artisti italiani e internazionali” che sono state tenute in diversi teatri d’Italia nel 2020. Il Salone presenta Albert Camus è, invece, un podcast di sei puntate dedicato a Camus realizzato con il supporto dell’Institut français Italia.

Il Salone (non) è solo libri

Francesca Michielin, dopo aver presentato il suo Romanzo Il cuore è un organo, canta con gli Eugenio In Via Di Gioia In cima sul Palco Live del Salone domenica 22 maggio 2022

Un’altra gradissima capacità del Salone è la versatilità: non è un luogo fruibile solo per chi ama la lettura ma anche per gli appassionati di musica, giornalismo, sport, attivismo, comunicazione o marketing.

Tra gli ospiti anche alcuni personaggi che hanno segnato l’infanzia di tutti i presenti: Dodo con il suo Albero Azzurro e Geronimo Stilton che vagava tra il Bookstock.

…una parentesi selvaggia!

Il Salone è semplicemente una parentesi selvaggia tra la vita di tutti i giorni: è un posto in cui puoi fermarti senza dover correre. Ma è anche un posto in cui devi correre (tra un incontro e l’altro) per porterti fermare.

Gaia Bertolino

Crediti immagine: Photo by Ajda ATZ on Unsplash

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