La Notte Nazionale del Liceo Classico

“Ma cosa si fa di preciso al Classico?”, “che cos’è che fate davvero?”, “ma davvero studiate delle lingue morte come il latino e il greco?”, “non potreste fare qualcosa di più utile?”. Queste sono solo alcune delle tante domande a cui, con molta pazienza e tanta resilienza, uno studente o una studentessa del liceo classico deve rispondere, o perlomeno deve provarci, perché, in fin dei conti, non c’è una risposta secca o precisa da dare. Al Classico si fanno tante cose che in altre scuole non si fanno; come del resto, in altre scuole ci sono una miriade di altre attività altrettanto coinvolgenti e stimolanti che non fanno i classicisti.

Un tentativo di risposta a questi interrogativi, sì pungenti, ma del tutto legittimi, potrebbe venire dalla Notte Nazionale del Liceo Classico, una serata dedicata una volta all’anno al Liceo Classico, in cui tutte le scuole aprono le loro porte a chi è curioso di sapere cosa effettivamente si studia e, oserei dire, come ci si diverte (perché no?) al Classico. Anche se De gustibus non disputandum est!

Come e da dove nasce l’idea? Cos’è diventata?

L’idea di far conoscere il liceo classico al pubblico è nata da Rocco Schembra, professore di latino e greco del liceo Gulli et Pennisi di Acireale, in provincia di Catania. Lo scopo principale, come già detto, era quello di far conoscere gli studi classici a 360°, senza tralasciare nulla, specie in un momento storico in cui il liceo classico stesso stava assistendo a un calo drammaticamente vertiginoso di iscrizioni.

Non a caso, infatti, la Notte Nazionale del Liceo Classico avveniva nel mese di gennaio, mese in cui le ragazze e i ragazzi delle scuole medie devono scegliere l’indirizzo di studi di intraprendere alle scuole superiori. Tuttavia, a causa della pandemia, per ovvi motivi dovuti all’aumento dei contagi in stagione invernale e al perdurare della DAD, l’evento è stato spostato a maggio.

Oggi, però, l’obbiettivo rimane sempre il medesimo. Con una parte della serata più o meno comune in tutti i licei, in cui si premiano studenti meritevoli, si illustra il tema della serata e si apre l’evento stesso, e con i successivi laboratori voluti e interpretati dagli studenti in prima persona, il pubblico può per una sera assaporare un’atmosfera molto particolare, quella degli studi classici.

Certo, a scuola e a lezione non c’è molto tempo, ma in questa notte, potremmo dire “magica”, l’Iliade e l’Odissea (ma non solo) divengono una pièce théâtrale in cui ogni studente si immedesima negli eroi epici, la letteratura latina diventa il pozzo a cui attingere per alcune rappresentazioni, le letture in inglese e in francese possono immedesimare l’uditorio in quello che i ragazzi fanno tutti i giorni e, quindi, ci si potrebbe trovare o nella Londra di Shakespeare, in alcune delle sue opere, in Francia alla corte di Versailles con Re Sole o con Luigi XVI oppure nella Parigi del Moulin Rouge o dell’Impressionismo. Poi, la storia dell’arte, le scienze e la matematica non offrono che altre migliaia di spunti per raccontare il mondo per come lo vedevano i Greci e i Romani, e anche per come ora lo vediamo noi!

Nicola Gautero

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