Sono due sorelle danzatrici con un grande sogno: dare ali per ballare a chi pensa di non poter fluttuare, superando le barriere fisiche e sociali della disabilità. Dal 2019, infatti, hanno fondato la Special Angels Dance School #LIBERIDIVOLARE a Druento (TO), dove trasmettono ad allievi normodotati e diversamente abili la loro passione. Parliamo di Virginia (29 anni) e Martina Di Carlo (25 anni), autrici di questo progetto che, da qualche anno, ha vinto la dimensione dell’impossibile per materializzarsi in aule, pervase da ritmi caraibici, e non solo.
Sin dalla nascita, Virginia convive con la tetraparesi spastica, una forma di disabilità comportata da un’asfissia neonatale che ha provocato problematiche motorie a tutti e quattro gli arti e difficoltà nel linguaggio. Le speranze di vita comunicate dai medici non lasciavano trasparire dubbi sul destino infausto che l’avrebbe riguardata, insieme a tutta la sua famiglia. A sfatare il mito della scienza medica perfetta è proprio la danza: con essa, Virginia ha trovato il suo equilibrio, procedendo con dedizione verso mondi che mai avrebbe pensato di poter esplorare. Al suo fianco, Martina la completa in questo viaggio che, per entrambe, significa semplicemente vivere!
Le abbiamo incontrate e conosciute con una chiacchierata decisamente piacevole che ci ha rivelato due animi diversi, ma complementari.

COM’E’ NATA LA PASSIONE PER LA DANZA E COME VI SIETE APPROCCIATE A QUESTO MONDO?
Martina: “Avevo 5 anni quando i nostri genitori mi portarono con Michele, il nostro fratello maggiore, a una scuola di danza a Torino. Anche mamma e papà, infatti, frequentavano già l’ambiente e, grazie a loro abbiamo assorbito la passione per i balli caraibici, ossia salsa, bachata e merengue. Da quella prima esperienza, ho proseguito a studiare in un’altra scuola per poi arrivare, dopo anni, all’insegnamento.”
Virginia: “Fin da piccola, ho sempre amato la danza classica, però tutti sapevamo che non avrei potuto ballarla, a causa della mia disabilità. Un giorno, sono andata a vedere i miei fratelli durante una lezione, nonostante mia mamma non volesse perché temeva potessi rimanerci male. Siccome sono testona, ho insistito per andarci e sono effettivamente entrata, sedendomi su una sedia dalla quale, ad un tratto, mi sono alzata, appoggiandomi al muro con una mano perché da sola non mi reggevo in piedi. Ho iniziato ad imitare, con fatica, i passi che vedevo muovere dai miei fratelli, incuriosendo Daria, l’insegnante, che, nel frattempo, mi aveva notata e, dopo essersi avvicinata, mi ha chiesto: “Ma perché non balli?”. Da allora, ho iniziato a frequentare lezioni private con lei finché non è stato necessario cambiare scuola. Con Stefania, la maestra che mi ha seguita dopo Daria, ho partecipato e vinto alcune competizioni di ballo.”
Ma perché non balli?
COME AVETE DECISO DI APRIRE UNA SCUOLA TUTTA VOSTRA?
Martina: “È tutto nella testa di Virginia!”
Virginia: “Era il 2009, frequentavo il quarto anno di scuole superiori e mi chiedevo: “Ma che cosa voglio fare io nella vita?”, così, ho capito che mi sarebbe piaciuto insegnare balli caraibici per poter consentire ad altre persone come me di raggiungere quell’equilibrio che la danza mi ha conferito. Confrontandomi con Stefy, ho capito che avrei dovuto studiare Scienze Motorie per raggiungere il mio sogno. Nel 2017, perciò, mi sono laureata, per poi affiancare la mia insegnante e, con l’aiuto di Martina, che è il mio braccio destro, ho iniziato a seguire i ragazzi disabili che volevano danzare. Convinta che mia sorella mi avrebbe supportata, ho scelto di aprire la mia scuola. “
TRASPARE IMMEDIATAMENTE IL FORTE LEGAME CHE VI UNISCE: COME GESTITE IL TEMPO INSIEME DURANTE LE LEZIONI?
Martina: “Dipende. Tendenzialmente, a scuola, avviamo le lezioni con un breve riscaldamento che, a seconda degli allievi, gestiamo insieme o singolarmente, a turno, per poi passare alla vera e propria coreografia. Tutto varia in base alla tipologia di disabilità con cui ci approcciamo. Ad esempio, è capitato che ci fosse un ragazzo veloce nei movimenti che non consentiva a mia sorella di mantenere l’equilibrio oppure possono verificarsi eventi che io riesco a gestire più semplicemente. Viceversa, quando trattiamo con disabilità simili a quella di Virginia, è lei stessa ad occuparsene, senza il bisogno del mio aiuto.”

COME VI SENTITE QUANDO DANZATE?
Martina: “Penso di parlare per entrambe: la danza è quel momento in cui accantoni qualsiasi pensiero per concederti totalmente a quello svago, in forma quasi terapeutica. Poi, personalmente, non amo parlare e sento di comunicare meglio ballando, che è ciò che più mi piace e mi fa stare bene, fisicamente e mentalmente. È qualcosa che proprio amo, indipendentemente dalle famose “linee” della danza classica o moderna; anche quando guardo gli altri ballare, sento il piacere che quest’arte mi infonde in ogni suo aspetto. Noi vogliamo donare la nostra passione a tutti coloro che si approcciano alla danza, siano essi normodotati o disabili. Per ora, ci concentriamo sull’insegnamento che è diventato molto coinvolgente, soprattutto in termini di tempo, anche se non nascondo che mi piacerebbe riuscire a ballare un po’ di più.”
Vogliamo donare la nostra passione
COME VI SENTITE QUANDO BALLATE INSIEME?
Martina: “Siamo entrambe molto pignole sulle coreografie e sui passi che le compongono. Sicuramente, però, quando danziamo riusciamo a tralasciare più facilmente le difficoltà che possono essere motivo di litigio nei contesti di vita ordinaria. Insieme abbiamo anche vinto alcune competizioni importanti, come i campionati nazionali paraolimpici di danze caraibiche.“
Virginia: “A me piace ballare con lei perché è un momento che condividiamo solo noi ed è molto bello. “
CHE COSA VOLETE TRASMETTERE CON LA DANZA?
Martina: “Sicuramente è tuttora chiara l’esistenza di una sorta di “paura” generalizzata della diversità che si manifesta tramite un evitamento diffuso. Il solo fatto di poter accedere a una scuola nella quale normodotati e disabili collaborano, creando una sorta di grande famiglia, è una grande fonte di descrizione della varietà del mondo. Con la Special Angels Dance School e il ballo cerchiamo proprio questo: un approccio alla normalità della disabilità. Vedere che gli allievi , specialmente i ragazzi disabili, per quanto mi riguarda, chiedono alle proprie famiglie di stare con noi il più a lungo possibile è una gioia indescrivibile.”
Virginia: “Io, da ragazza disabile, invoglio a superare i limiti, cercando di invitare tutti a porsi degli obiettivi da raggiungere, nel tempo. Al contrario di Martina, amo stare con i bambini normodotati perché sono la loro “maestra speciale” e questa cosa è bellissima. Mai me lo sarei aspettato!”
Io, da ragazza disabile, invoglio a superare i limiti
AVETE DI RECENTE PARTECIPATO AL TEDX DI CUNEO, IL 26/03. COM’E’ STATO PARTECIPARE A UNA SIMILE ESPERIENZA, SOTTO I RIFLETTORI?
Martina: “Eravamo molto emozionate. E pensare che abbiamo “solo” ballato! Io, personalmente, non amo le telecamere, specialmente se mi è richiesto di parlare. La danza, invece, mi riesce più facilmente perché fa parte del nostro quotidiano.”
Virginia: “È stata una bellissima esperienza. In realtà, non era il nostro primo contatto con le telecamere: nel 2019, infatti, abbiamo raccontato la nostra storia in un servizio per Le Iene.”

crediti immagine: https://www.tedxcuneo.com/speakers/special-angels/
PROGETTI FUTURI?
Virginia: “Dalla chiusura forzata a causa della pandemia da Covid abbiamo accantonato molti progetti. Io ho da poco scritto un libro, dal titolo “Voglio essere felice adesso”, in cui racconto la mia storia e che mi sarebbe piaciuto inscenare con uno spettacolo. Non so ancora come e se lo farò, però quello è uno dei miei obiettivi per il futuro.”
Martina: “Diciamo che la pandemia ci ha stroncate sia psicologicamente che sotto il punto di vista economico. Prima di quel periodo, grazie alle donazioni che periodicamente venivano elargite a favore della nostra scuola, avevamo regalato delle borse di studio ad alcuni studenti. Al ridursi del numero di donatori, ci siamo trovate in difficoltà a sostenere i prezzi di queste agevolazioni alle quali abbiamo sopperito, garantendo ai ragazzi delle lezioni gratuite. In alcuni casi, inoltre, le famiglie non dispongono di risorse monetarie sufficienti per pagare le rette di un istituto di danza e, per questo, desideriamo contribuire noi stesse, dando la possibilità a chiunque di studiare con noi. Specialmente se questo tocca da vicino ragazzi disabili che, altrimenti, non farebbero altro, nuocendo alla propria salute. Vorrei che, dopo questo periodo, il nostro progetto procedesse al meglio per i nostri studenti, magari grazie a qualche donazione in più. Non si tratta, infatti, solo di una scuola che trasmette sequenze di passi, ma di un’esperienza che mira a innalzare il benessere di esseri umani: di vita ce n’è una sola e dobbiamo condurla al meglio!”
Grazie di cuore ragazze, siete fantastiche!
Alessia Congiu
Link all’intervista per Le Iene: https://www.iene.mediaset.it/video/virginia-martina-tetraparesi-spastica-scuola-danza-ballo_410904.shtml
Link al talk per TEDx Cuneo: https://www.tedxcuneo.com/speakers/special-angels/
Crediti immagine di copertina: https://www.specialangelsdanceschool.it/chi-siamo/