Sughra: la sposa bambina

Il fenomeno delle spose bambine, ragazze che vengono date in matrimonio in età molto precoce, riguarda circa 12 milione di bambine ogni anno.

Chi è Ghulam Sughra?

Nata nel 1970 in Pakistan, Ghulam Sughra fu una sposa bambina che riuscì a diventare attivista per i diritti delle donne.

Il suo percorso ebbe inizio quando all’età di 12 anni, invece che proseguire gli studi come da suo desiderio, le fu imposto di sposarsi. Questo poiché per tradizione locale “le donne non hanno bisogno di studiare e uscire di casa, ma di sposarsi”.

All’età di 20 anni venne abbandonata da suo marito in quanto considerata poco attraente e poco istruita. A quel punto non le rimase altro che tornare a casa dai suoi genitori insieme ai suoi figli. Umiliata e mortificata arrivò anche a pensare al suicidio.

In seguito, decise di ricominciare a studiare, ma venendole impedito dai fratelli di tornare a scuola, iniziò a farlo da autodidatta. Divenne la prima ragazza ad ottenere il diploma nella sua comunità.

Ghulam studiava di giorno e faceva lavori di ricamo la sera per cercare di raggiungere un’indipendenza economica dai suoi genitori.

Successivamente, divenne la prima donna del suo villaggio ad insegnare ma si rese conto ben presto che non c’erano molte ragazze a cui insegnare a causa dei pregiudizi a cui erano sottoposte. Questo suo percorso fu molto difficoltoso a causa delle minacce dei signori feudali della sua zona, che erano legati a ideali patriarcali della società.

La Marvi Rural Development Organization (Mrdo)

Nel 1994 divenne una famosa attivista grazie alla fondazione della Marvi rural development organisation (Mrdo), una ONG creata per sensibilizzare e promuovere i diritti alla salute e all’istruzione femminile e allo sviluppo economico.

Questa ONG è riuscita a realizzare 60 progetti sull’emancipazione femminile, sulla salute, sull’istruzione, sulla tutela legale, sull’inclusione delle persone con disabilità e sullo sviluppo legato alle questioni di genere. È riuscita a raggiungere più di 580.000 beneficiarie dirette in undici distretti del Sindh.

Sughra divenne la prima donna, nel 1999, a vincere la Asoka Fellowship, un programma di borse di studio volte a creare una piattaforma di supporto per l’imprenditoria sociale. Nel 2011 negli Stati Uniti le è stato consegnato il premio International women of courage.

Per Sughra promuovere l’emancipazione femminile è un obiettivo da perseguire in quanto si è resa ben presto conto da attivista che le bambine non vanno a scuola solo a causa delle norme sociali, ma anche per la povertà delle famiglie. Promuovere l’emancipazione, per lei, significa rompere il circolo vizioso che tiene legata la povertà, l’analfabetismo e la sottomissione.

Sughra ha due figli, tra cui Sira che ha iniziata a perseguire le battaglie della madre. Anche lei, cerca di combattere per le libertà delle giovani pakistane. Come la madre, è convinta che i tabù sociali non permettano alle donne di esprimersi liberamente per paura delle ritorsioni e quindi che sia questo il motivo per cui continuino ad essere vittime di abusi.

Il sogno di Sughra è che tutte le donne in Pakistan possano alzare la propria voce, come fece lei molti anni fa, e diventare finalmente libere.

Natasha Asunis

Crediti foto di copertina https://www.flickr.com/photos/usembpak/5660388066

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