
Proseguendo nella lista di obbiettivi posti dall’Agenda 2030, per lo sviluppo sostenibile, promossa dall’ONU, al 13 Goal vi è la lotta contro il cambiamento climatico.
Senza togliere alcuna importanza ai Goal, precedenti e successivi, possiamo affermare che questo sia quello che più di tutti si interconnette e influenza gli altri. Che si parli di sconfiggere la fame (Goal 2) o di proteggere la vita sulla terra (Goal 15), non si può non passare per il contrasto ai cambiamenti climatici.
Ad oggi bisogna riconoscere che un grande antagonista delle politiche ambientali può essere individuata nella crescita e nello sviluppo industriale, soprattutto dei cosiddetti “Paesi emergenti”, che ovviamente non possono mantenere un’economia stagnante e allo stesso tempo non sono in grado o pensano che non sia conveniente impiegare le proprie risorse in progetti di crescita sostenibile.

Il rapporto tra crescita economica ed emissioni di CO2 spiega l’andamento del caso italiano. Come possiamo notare dal grafico, vi è un forte calo delle emissioni; la spiegazione è la riduzione della capacità produttiva del Paese, prima a causa della crisi finanziaria (2007 – 2008) e in seguito della crisi del debito sovrano (2011).
L’Italia non è un Paese emergente e ha risorse e strumenti adeguati per ideare delle politiche ambientali che siano efficaci, ma oltre alle risorse vi è bisogno di una volontà politica. Il Bel Paese non è riuscito a raggiungere il target del -20% delle emissioni entro il 2020 (rispetto al 1990) ed è ben lontano anche dall’obbiettivo del progetto de-carbonizzazione 2050.
GOAL 13 : LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

A lasciare la propria firma sulle mura di Torino questa volta è stato Youri Cansell in arte Mantra.
Il pittore autodidatta francese era senza dubbio tra i più indicati per rappresentare un messaggio importante come quello della lotta climatica e l’ha fatto con la sua inconfondibile tecnica, la stessa che lo ha portato a ricoprire le città di mezzo mondo con delle meravigliose farfalle di ogni colore.
Questo il racconto che Mantra ha fatto della propria opera:
Partecipando al progetto “Toward 2030 What are you doing?”, la mia intenzione è quella di mostrare, attraverso la pittura, la grande perdita di biodiversità che affligge oggi l’umanità.
Questo murales mostra decenni di farfalle morte, provenienti dal Piemonte e dal resto d’Italia, dall’Europa e da altri continenti.
Durante il secolo scorso, la popolazione di farfalle del nostro pianeta si è ridotta drasticamente, diminuendo di oltre l’80%.
La specie più emblematica al mondo, la farfalla monarca (Danaus plexippus), famosa per la sua straordinaria migrazione – lunga diverse migliaia di chilometri – dal Messico al Nord America, negli ultimi decenni ha visto la sua popolazione ridursi di oltre il 90%.
Questa estinzione a livello globale è un grave monito, direttamente collegato ai cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo oggi.
Chi non ama le farfalle o non rimane affascinato dai loro colori, dall’eleganza e dal grande mistero che avvolge la loro metamorfosi?
Lo sguardo viene naturalmente attratto dal blu inteso delle ali della farfalla morfo (Morpho Menelaus), la sola rimasta in vita in cima a un mucchio di farfalle morte.
Questa tragedia mi tocca profondamente e spero che la mia arte possa dar voce a tutte queste estinzioni silenziose. È un tentativo, nella cornice di una delle città più rappresentative del mondo, Torino, di mettere l’umanità di fronte alle proprie responsabilità, mostrandole quali sono le conseguenze del nostro stile di vita moderno, direttamente collegato a questo tragico fenomeno.
Ashraf Rami
Crediti immagine di copertina: Wikipedia