AIESEC è un’associazione internazionale, che esiste da circa settant’anni ed è oggi presente in più di 109 Paesi nel mondo. Sin dai suoi inizi è stata pensata per raggiungere giovani dai 18 ai 30 anni. Ne abbiamo parlato con Alessia Farci, vicepresidente e responsabile di marketing e relazioni esterne del comitato di Torino, che ci ha permesso di comprendere i valori fondanti di questa organizzazione: lo sviluppo della persona, la tolleranza e la sostenibilità.
Dai giovani, per i giovani
La leggenda vuole che l’associazione nasca nel 1948, quando due studenti di economia, uno francese e l’altro tedesco, si scambiarono un passaggio in macchina: nel secondo dopoguerra le tensioni tra le nazioni erano ancora molto forti, ma i due ragazzi erano d’accordo sul fatto che fosse insensato continuare a farsi la guerra e che, al contrario, sarebbe stato bello raggiungere la pace, focalizzandosi su ciò che rende le persone simili.
Il raggiungimento della pace è un obiettivo alquanto importante e, secondo AIESEC, la chiave del suo conseguimento risiede nello sviluppo del potenziale umano, e quindi dei giovani. Con l’associazione, essi hanno la possibilità di sviluppare le loro competenze e in particolare la leadership, in due modi principali: diventando membri in uno dei 24 comitati in tutta Italia, e attraverso esperienze di volontariato e tirocinio all’estero. AIESEC si impegna nell’affiancare i giovani durante il loro percorso, attraverso la figura di un EP manager e di un continuo support system.
Mondo esterno…
Le esperienze di volontariato e tirocinio all’estero portano i partecipanti ad uscire dalla loro comfort zone, mettendosi in gioco ogni giorno.
Inoltre, i rapporti con il mondo esterno vengono intrapresi anche attraverso vari progetti di partnership con associazioni di vario tipo, che poggiano sugli stessi valori di AIESEC: a livello locale con organizzazioni come Starting Finance, o l’Università di Torino; su quello regionale con l’Università del Piemonte Orientale e con Informagiovani di Torino e Asti; con Fairtrade, Whirlpool e Coca-Cola HBC ad un livello più nazionale; ma anche con associazioni internazionali come Youth4globalgoals.
Attraverso gli interventi di queste associazioni a conferenze organizzate da AIESEC, i giovani possono imparare molto e comprendere quali sono gli ambiti e le organizzazioni nelle quali in futuro potrebbero e vorrebbero lavorare.
… e mondo interno
Come già detto, per AIESEC al centro di tutto vi è lo sviluppo del potenziale umano, ecco perché investe nella crescita personale non solo di coloro che partono per un’esperienza all’estero, ma anche dei membri stessi dell’associazione. Infatti, ogni candidatә – membro o volontariә – viene intervistatә al fine di comprendere quali sono le skills da affinare tra quelle ritenute fondamentali da AIESEC: world citizen, empowering others, solution oriented e self-awareness. Sin dall’inizio quindi si comincia a riflettere su se stessә.
Se da una parte i volontari si mettono in gioco andando all’estero, dall’altra i membri sono continuamente incentivati ad uscire dalla loro comfort zone attraverso esperienze di public speaking in presenza e da remoto, gestione di piattaforme, ma anche grazie a esperienze di teamworking; l’associazione è infatti strutturata in team a seconda delle varie attività da compiere e ogni semestre viene elettә un nuovә team leader. Queste esperienze permettono loro di sviluppare le competenze richieste poi in ambito lavorativo.
“Stiamo già facendo del nostro meglio, ma c’è tanta strada ancora da compiere” dice Alessia, e aggiunge “l’obiettivo è quello di arrivare a coinvolgere quanti più giovani possibili con le nostre iniziative e creare un impatto e un cambiamento in Italia attraverso lo sviluppo della leadership dei giovani, aiutandoli a far sentire la loro voce”.
Emily Aglì