Twitch tra gaming e nuova informazione

È proprio il caso di dirlo: oltre Tik Tok c’è di più.

Accanto al recentissimo e chiacchieratissimo successo di Club House, di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo, la nuova frontiera social per la generazione Z ( i nati tra gli ultimi anni 90 e gli anni 2000) si chiama Twitch. Ne avete già sentito parlare?

Twitch è una piattaforma di live streaming nata in America nel 2011, poi divenuta di proprietà di Amazon nel 2014 per 970 milioni di dollari, e legata – almeno inizialmente – al mondo del gaming. Qui, i gamer si mostravano in live durante le loro lunghe sessioni di gioco, dando la possibilità al proprio “pubblico” interessato di poter assistere.

La vera svolta avviene durante il lockdown, momento in cui gli utenti iniziano a crescere a ritmi vertiginosi, portando Twitch a diventare un vero cult. In Italia, per dare qualche numero, si parla di circa 4 milioni di utenti in più ogni mese. Ma a cosa è dovuta la sua popolarità, da inserire in un periodo così delicato come quello di una pandemia mondiale? Probabilmente la risposta è da ricercare nei due punti di forza della piattaforma, ovvero la possibilità di dare vita a una forte community e di creare un rapporto diretto tra creator e follower: insomma, tutto quello che ci era stato improvvisamente tolto e di cui avevamo più bisogno.

Ma Twitch – applicazione gratuita – ha iniziato a rappresentare per molti creators una vera professione, una delle nuove professioni del web. La piattaforma infatti permette di monetizzare il proprio lavoro in tre modalità differenti: diversi canali richiedono la sottoscrizione di un abbonamento per poter prendere parte alle live con un costo che oscilla tra i 5 e i 25 dollari al mese; le dirette sono intervallate da pubblicità che rappresenta la seconda fonte di guadagno; infine ci sono le sponsorizzazioni di diversi brand. Twitch permette di unire l’utile e il dilettevole.

Il crescente successo della piattaforma ha ampliato indubbiamente gli obiettivi del grande colosso Amazon che oggi punta ad ampliare il proprio palinsesto: non solo gaming ma anche talk, sport, game show, musica e informazione.  Sono già sbarcati Trump (anche se il suo account è  stato chiuso per contenuto violento), Fedez che trasmette dalla sua “tana del boomer”, Cattelan, Vieri, ma iniziano ad arrivare anche i primi brand di lusso come Burberry e Dior che hanno trasmesso live le sfilate e arriva anche l’informazione 3.0 con il Washington Post e il Sole24Ore.

È probabilmente proprio questo ultimo aspetto ad essere il più interessante: siamo di fronte a una nuova tipologia di produzione e di fruizione dell’informazione? Attendiamo l’evolversi della situazione con trepidazione.

Voi avete già scaricato l’applicazione o siete dei veri boomer?

Fabiana Brio

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