Ohara Koson, l’ultimo dei naturalisti giapponesi
Il mondo di Ohara Koson, pittore e artista giapponese, è forse stato poco esplorato rispetto a quelli più conosciuti e familiari quali Hiroshige e Hokusai. Nonostante ciò, questo artista ci porta nel mondo degli animali e della natura, a cui ha dedicato la sua vita. Si tratta di un artista particolare, che attraverso le sue opere manifesta il suo interesse per l’ambiente e la natura, tralasciando sullo sfondo, occasionalmente, delle ombre di esseri umani. Probabilmente si sentiva maggiormente coinvolto e parte del mondo immergendosi nella quiete della natura, che trapela dalla sua arte.
Vissuto sessantotto anni e nato nel 1877 a Kanazawa, cittadina sulla costa occidentale dello Honshu, ha subito due guerre mondiali e fatto i conti con l’evoluzione dell’arte del suo tempo, che prevedeva la sperimentazione delle tecniche, un interesse crescente per la scienza, lasciando poco spazio alla natura e alla delicatezza che caratterizzano le sue opere.
La produzione di Ohara è variegata, dove si ritrova uno stile diverso nella creazione delle stampe rispetto ai dipinti. Una peculiarità di tutta la sua produzione artistica è sicuramente da ritrovarsi nella meticolosità con cui rappresenta, ma soprattutto osserva, il mondo naturale: le piante, gli uccelli, gli elementi naturali quali acqua, pioggia, neve, i fiori e la natura nella sua interezza, che da sempre caratterizza l’arte giapponese, sovrastando le influenze di stile che sono giunte dall’occidente nei secoli più recenti.
Le Pitture di Ohara Koson
Ohara Koson riesce ad esprimere una profonda delicatezza e raffinatezza nelle sue pitture, capaci di regalare delle emozioni intense e sincere. Nonostante ciò, la perfezione esecutiva lascia trapelare una freddezza conferita dalle tinte grigie dei veli d’acqua degli stagni, dai tocchi scuri che si possono osservare sulle ali degli uccelli.
L’artista si vede contrapposto ai celebri Hiroshige e Hokusai per quanto riguarda il soggetto rappresentato: Ohara infatti focalizza la sua arte su dettagli naturali, tralasciando gli immensi paesaggi.
“Catturare la vita nel cuore e nella mente e trasmetterla per mezzo del pennello”
Queste parole di Seiken riguardo l’arte rispecchiano le pitture di Koson, realizzate su seta.
Le stampe di Ohara Koson
Innamorarsi delle stampe silografiche di Ohara Koson non lascia stupore: esse sono caratterizzate dalla perfezione tecnica tipica dell’eredità artistica del XVII secolo; inoltre le sue conoscenze dal punto di vista botanico e il suo interesse spiccato per la natura – osservabili nella precisione con cui esegue i dettagli – sono esemplari. Il fascino delle sue opere è racchiuso proprio nella curiosità dell’artista, il cui riflesso viene espresso nel modo in cui cura i dettagli dei soggetti naturali che dipinge e disegna.
Ohara Koson si è imposto nel panorama artistico come uno dei maggiori esponenti del movimento shin-hanga, secondo il quale la realizzazione della stampa doveva essere collaborativa. Il lavoro doveva essere suddiviso tra l’artista, l’incisore, lo stampatore e l’editore e il contributo ci ciascuno era valutato con uguale importanza.
A questo movimento si è opposto il sosaku-hanga, che prediligeva la creazione dell’opera interamente da parte dell’artista, che quindi era il solo al quale era riconosciuto il merito dell’opera.
Le stampe di Koson risalgono al 1930, periodo nel quale si osserva un interesse spiccato per l’arte decorativa in Occidente, che ha provocato la volontà di ricerca di perfezione tecnica.
La sua arte è giunta in Occidente grazie a uno studioso statunitense, che incoraggiò Ohara a portare le sue opere floreali e con soggetti naturali oltre i confini del mondo orientale, ricevendo grandi apprezzamenti da parte dei collezionisti. Ed è così che l’arte e il mondo animale di Ohara Koson sono giunti fino ai nostri giorni.
Federica Seni Ferreri