Tanto attesa e forse più chiacchierata delle precedenti, il 15 novembre scorso la quarta stagione di The Crown è finalmente approdata su Netflix.
Due storie corrono in parallelo dal 1977 al 1990: il matrimonio tra Carlo Windsor e Diana Spencer e l’ascesa, il potere e il declino di Margaret Thatcher.
Come sempre, sullo sfondo degli intrighi familiari, viene delineato un ritratto del mondo e dell’Inghilterra del tempo: alcuni dei temi toccati sono la rivoluzione irlandese, i drastici cambiamenti socio-economici e la guerra delle isole Falkland.
Soprattutto viene sottolineata l’abissale distanza che intercorre tra la famiglia reale e il popolo: sono due mondi paralleli che coesistono ma non si incontrano mai, tranne in qualche caso come nella storia di Fagan, un uomo comune, disperato e disposto a tutto per far sentire la sua voce alla Regina.
Mai come in questa stagione The Crown è così femminile.
Alla Regina Elisabetta infatti si affiancano altre due donne: la Lady di Ferro e Lady D.
Margaret Thatcher è primo Ministro dal 1979 al 1990, e in questo periodo stravolge completamente la società e l’economia inglesi, tanto che la politica che porta avanti, di deregolamentazioni e privatizzazioni, prenderà il suo nome, thatcherismo.
Considerata spesso fredda e distaccata (esemplare la frase che le viene attribuita durante un colloquio privato con la regina “le donne non sono adatte alle alte cariche, sono troppo sensibili“), la Thatcher è una donna che si è fatta da sola: partita da umili origini è diventata non solo la prima donna a coprire la più alta carica del governo, ma anche il Primo Ministro rimasto in carica più a lungo nella storia britannica.
Diametralmente opposta alla prima, ma anche lei a suo modo indelebile nella storia non solo inglese, è Lady D. Diana nasce dalla antica e nobile famiglia degli Spencer nel 1961 e conosce Carlo quando ha solo 18 anni; questo, già più che trentenne, rimane affascinato dalla sua dolcezza e semplicità, e tra i due nasce un sincero rapporto di amicizia.
Tutta la famiglia reale sembra apprezzare le qualità della giovane e spinge Carlo al fidanzamento, pur sapendo che questi era ancora innamorato, e continuava a frequentare, Camilla Parker-Bowles, con la quale però gli era stato impedito il matrimonio.
All’incredulità e all’eccitazione iniziale, per Carlo e Diana segue, ancora prima del matrimonio, la consapevolezza di ritrovarsi in una situazione che non avevano del tutto scelto, entrambi vittime della decisione presa per “il bene della Corona“.
Per i due comincia un percorso difficile, fatto da un alternarsi di momenti di sincera tenerezza e di risentimento reciproco: Carlo è distante e non riesce a dimenticare Camilla, con la quale continuerà ad avere una storia per tutta la durata del suo matrimonio, al contrario Diana si sentirà subito in trappola, e con il passare del tempo mai davvero apprezzata, né dal marito né dalla famiglia.
Nonostante i problemi psicologici con cui Diana si ritrova a convivere, primo su tutti la bulimia, la sua freschezza e il suo anticonformismo, così distanti dalla rigidità delle regole di palazzo, conquistano subito il popolo, oscurando la figura di Carlo e degli altri reali.
La qualità della serie e la cura dei particolari in quanto ad attori e costumi sono, come sempre, eccellenti; per quanto possibile anche la trama rispecchia la storia, ma molto è necessariamente ed evidentemente romanzato.
La famiglia Windsor non ha gradito la stagione, ancora meno delle precedenti: possiamo solo immaginare cosa significhi vedere la propria vita privata e il proprio dolore dati in pasto al pubblico.
Non dimentichiamoci perciò che tutto quello che viene raccontato negli episodi, per quanto aderente alla realtà, va preso con il beneficio del dubbio: è pur sempre una serie TV e il suo scopo principale è l’intrattenimento.
Marta Fornacini
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