Riscoprire il tempo

La pandemia globale e la conseguente quarantena in cui ci siamo ritrovati incastrati portano con sé dei disagi obiettivi e socialmente condivisi: dalla costrizione di restare chiusi in pochi metri quadri, all’ansia che ci pervade quando vediamo progetti presenti e futuri sfumare di colpo, alla preoccupazione per famigliari lontani… Questo periodo per quanto complicato e difficile ci offre anche delle occasioni che difficilmente il mondo che abbiamo vissuto finora ci avrebbe mai presentato. Vi sono infatti dei lati positivi di questa esperienza, a partire dalla possibilità di fermarci e osservare, anche solo dalle finestre di casa.

Per la prima volta dalla rivoluzione industriale il mondo si è fermato, e non per modo di dire. Si registrano bassissimi tassi di inquinamento e questo significa che, nonostante tutto, stiamo dando respiro al nostro pianeta, il quale, per tutta risposta, ricomincia a prendersi spazio. Con grande tenerezza gli animali passeggiano indisturbati nelle città, l’erba cresce in luoghi inaspettati e per la prima volta possiamo fermarci e vedere come la natura esplode nella stagione primaverile. Questo periodo ci costringe a rivedere le nostre priorità e a riorganizzare la nostra vita secondo condizioni di regola impensabili. Siamo costretti quindi non solo a riscoprire il tempo della natura, ma anche il nostro stesso tempo, il quale non essendo più scandito da lavoro, appuntamenti e obblighi sociali, deve essere ripensato secondo le esigenze attuali. Questo momento si pone in totale contraddizione rispetto ai dettami della società capitalista e consumista: fermarsi non era contemplato. Ma ora l’obbligo di fermarsi può aiutare ad apprezzare un tempo che scorre più lento, che però risulta essere più conforme alla vita dell’uomo rispetto alla frenesia ininterrotta che caratterizza le nostre normali giornate, dove progresso, produzione e consumo ci sono imposti come valori centrali.

Ora possiamo pensare, e respirare, altrimenti: rivalutando valori quali la solidarietà e l’importanza della comunità, che ritroviamo nella famiglia o nel nostro vicino, prima un mero sconosciuto visto solo di sfuggita. Riscoprire il tempo significa quindi apprezzare ciò che ci circonda nel quotidiano, senza essere perennemente pervasi dal desiderio di qualcosa di nuovo o nuovi stimoli, comportamento insegnatoci dal consumismo. Abbiamo la possibilità di rileggere il reale attraverso delle nuove lenti: la pandemia ha non solo messo in discussione i valori fondamentali della nostra società ma anche messo in evidenza le sue debolezze e contraddizioni. Il pensiero e l’analisi richiedono tempo, di cui ora possiamo riappropriarci.

Ottavia Dal Maso

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