Ci sono innumerevoli città che tentano di fregiarsi del titolo di “Venezia di qualcosa”. Pensateci: ne conosciamo tutti qualcuna. Venezia del Belgio: Bruges. Venezia della Costa Azzurra: Port Grimaud. Venezia del Regno Unito: Birmingham. Venezia del Veneto: Venezia.
Con un’opera di banalizzazione che ha quasi del ridicolo, qualsiasi città abbia un micragnoso canale navigabile viene nominata “Venezia di qualcosa”. Ebbene, quest’oggi vi presentiamo una cittadina che purtroppo non in molti conoscono ma che merita realmente il suo appellativo: la Venezia dei Paesi Bassi, Giethoorn
L’Olanda possiede la strabiliante caratteristica di avere gran parte del proprio territorio al di sotto del livello del mare. L’ingegneria che regola fiumi, canali e tutte le forme di controllo idrico è quindi, da sempre, una responsabilità fondamentale che ha segnato nei secoli la demografia e la geografia del paese.
In uno Stato famoso per i propri canali, si fregia del titolo di “Venezia dell’Olanda” la minuscola cittadina di Giethoorn. Poco più di duemila abitanti in una città completamente pedonalizzata, senza neanche un centimetro di asfalto percorribile da un mezzo a motore. Gli oltre 176 ponti collegano gli isolati della cittadina, la quale sorge immersa nel verde più cristallino al limitare di un parco naturale, in una zona paludosa famosa in passato per le sue torbiere.
La caratteristica che la rende veramente simile alla nostra Venezia è il fatto che gli abitanti hanno la possibilità di spostarsi solo in bici o in barca: tutti i servizi essenziali della città – come ambulanze o vigili del fuoco – utilizzano le vie idriche. Negli ultimi anni la cittadina, che da qualche decennio è stata inglobata nella municipalità del limitrofo comune di Steenvijk, ha subito un fortissimo incremento turistico: i visitatori che provengono da tutto il mondo (con un’insolita altissima percentuale di cinesi, stando ai dati forniti dal comune) hanno spinto le autorità locali a investire attivamente nella creazione di diversi musei attinenti alla vita contadina dei secoli passati. Per alcuni anni è stato aperto e funzionante anche un museo che, date le premesse, risulta piuttosto bizzarro: il museo dell’automobile. Non stupisce il fatto che oggi quest’ultimo sia stato chiuso definitivamente…
In un tempo in cui tutto il mondo si sta impegnando (talvolta senza successo) ad abbattere le emissioni inquinanti, l’Olanda rimane sempre un esempio positivo di come si possa condurre una vita normalissima anche in un contesto a emissioni ridotte. Con questo non si intende dire che le piccole imbarcazioni a motore che girovagano per Giethoorn non inquinino, ma è ammirevole il fatto che i cittadini di questa pittoresca città si siano imposti di non permettere ai mezzi a motore l’ingresso nel loro piccolo paradiso.
Se in questo periodo dell’anno una gita è fortemente sconsigliata, nel caso in cui quest’estate vi capitasse di trovarvi in Olanda, ricordate di farci un salto.
Tanto per aggiungere un’altra Venezia alla vostra collezione.
Luca Negro
ci sono stata anche io, mia cugina abita in un paesino limitrofo. Una vera chicca, un piccolo paradiso!
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Ci sono stata diverse volte. Mia mamma è originaria di quella zona 😊
Un gioiellino!
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