Sono passati 50 anni dalla notte tra il 20 e il 21 luglio 1969; notte che passò alla storia e che rese celebri i protagonisti di quell’impresa.
L’Apollo 11 della NASA fu infatti la missione spaziale che portò i primi uomini sulla Luna. L’equipaggio era composto da Neil Armstrong (comandante), Michael Collins (pilota del modulo di comando) e Buzz Aldrin (pilota del modulo lunare).
«Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed.»
Erano le 20:17:40 UTC di domenica 20 luglio quando Neil Armstrong pronunciò questa frase che segnava l’avvenuto successo della missione nella soddisfazione e nello stupore di tutti i milioni di telespettatori che da terra avevano seguito l’allunaggio.
Prima della partenza erano stati individuati cinque potenziali siti di allunaggio che corrispondevano a determinati criteri di selezione. In particolare due di questi siti erano situati nel cosiddetto Mare della tranquillità, ovvero un mare lunare nell’emisfero rivolto verso la Terra, e proprio quella fu la zona di contatto con il suolo lunare. Le coordinate 0,8° N, 23,4° E indicano il punto preciso, che fu soprannominato proprio da Neil Armstrong “Tranquillity Base”.
Poco tempo fa, a 50 anni dalla storica frase “That’s one small step for [a] man, but [a] giant leap for mankind”, Jim Bridenstine, amministratore della Nasa, ha annunciato l’intenzione di tornare sulla Luna entro il 2024.
Il programma si chiamerò Artemide – divinità greca della caccia e sorella gemella di Apollo – e permetterà per la prima volta a un’astronauta donna di raggiungere il satellite.
L’impresa è sicuramente molto ambiziosa e nulla è ancora troppo ufficiale, ma in caso di successo risvolti e sviluppi saranno sicuramente interessanti.
Valentina Rosselli