25 anni di EMERGENCY

Il 15 maggio 1994 nasceva a Milano Emergency: associazione umanitaria fondata da Gino Strada per portare aiuto alle vittime civili delle guerre e della povertà. Nel corso di questi 25 anni – che si celebreranno dunque proprio nel mese corrente – l’Organizzazione è intervenuta in 18 Paesi, costruendo ospedali, centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo soccorso, centri sanitari, ambulatori e poliambulatori, ambulatori mobili, un centro di maternità e un centro cardio-chirurgico.

A rendere nei fatti concreto l’ormai diffuso motto “aiutiamoli a casa loro” si sono susseguite in questi anni, a opera della stessa, missioni nei luoghi che più necessitavano di un intervento umanitario. 

Possiamo, a tale proposito, ricapitolare insieme tutto ciò in una rapida sintesi così da rivivere in breve questi 25 anni:

  • nello stesso anno di fondazione Emergency è intervenuta in Ruanda con la sua prima missione, durante il genocidio dei Tutsi, rimettendo in funzione l’ospedale abbandonato di Kigali
  • nel 1995 Emergency inizia a operare nel nord dell’Iraq, in una zona densamente minata. L’anno seguente viene aperto il Centro chirurgico di Sulaimaniya, in quelle stesse zone
  • nel 1997 vengono spedite un milione di cartoline di Emergency al Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per chiedere il bando delle mine antiuomo. Il 29 ottobre dello stesso anno viene approvata la legge n. 374 che proibisce in Italia la fabbricazione, l’esportazione e il possesso di mine
  • Nel 1998 si assiste all’apertura del Centro di riabilitazione di Sulaimaniya e del Centro chirurgico di Erbil, nel nord dell’Iraq
  • nel 1999 Emergency interviene anche in Afghanistan, nella Valle del Panshir, e apre ad Anabah un ospedale per soccorrere i feriti di guerra 
  • nel 2000 si assiste a una missione di chirurgia di guerra in Eritrea
  • nel 2001 gli eventi sono diversi: l’apertura del Centro chirurgico di Kabul, in Afghanistan, l’apertura del Centro di riabilitazione e produzione protesi a Diana, nel Nord Iraq, il programma di aiuti alle vedove di guerra in Panshir, in Afghanistan e l’apertura del Centro chirurgico di Goderich, in Sierra Leone
  • nel 2003 apre un Centro di maternità in Afghanistan, ad Anabah, in un’area ad altissimo tasso di mortalità materno infantile 
  • nel 2004 apre il Centro chirurgico di Lashkar-gah, in Afghanistan 
  • dal 2006 Emergency lavora anche in Italia con un Poliambulatorio che offre cure gratuite ai migranti e alle persone in difficoltà
  • nel 2007 a Khartoum, in Sudan, nasce il Centro Salam: l’unico ospedale cardiochirurgico gratuito di tutta l’Africa
  • nel 2009 viene aperto il Centro pediatrico di Bangui, nella Repubblica Centrafricana 
  • nel 2011 viene avviato un progetto di Ambulatori mobili in Italia, una missione di chirurgia di guerra a Misurata in Libia e viene aperto il Centro pediatrico di Port Sudan 
  • nel 2014 Emergency interviene per curare le vittime dell’epidemia di Ebola in Sierra Leone, dove apre una terapia intensiva dedicata ai malati 
  • nel 2016 apre un Centro chirurgico per vittime di guerra a Gernada, in Libia
  • nel 2018 sono proseguiti i lavori del Centro di eccellenza in chirurgia pediatrica di Entebbe, in Uganda, che offrirà cure gratuite a bambini provenienti da tutta l’Africa

Questo tipo di elenco – già ricco – non è comunque completamente esaustivo, ma risulta efficace a comprendere i progetti e i valori portati avanti dall’Organizzazione.

In genere in occasione di un compleanno si augurano altrettanti anni di attività, ma se la speranza è quella che giorno dopo giorno si diffonda sempre più l’idea di una cultura di pace e gli interventi sostenuti da Emergency nel mondo risultino sempre più inutili e superflui, allora non sarebbe l’augurio giusto in questo caso. 

Quindi grazie, per le oltre 10milioni di persone curate in quest’arco di tempo, ma l’auspicio è quello di non dover spegnere molte altre candeline. 

 

Valentina Rosselli

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