Earl Stone è un floricoltore dell’Illinois che ha sempre vissuto la propria vita in modo indipendente, a modo suo. Forse un po’ troppo. L’ha fatto da giovane, quando viaggiava per chilometri e chilometri da uno Stato all’altro per portare in giro alle varie competizioni i suoi adorati fiori, anteponendo di tutto e di più alla propria famiglia. E continua a farlo ora che ha raggiunto i novant’anni e si ritrova con la casa pignorata (il suo vivaio, pieno di splendidi fiori cresciuti con immensa pazienza e cura uno ad uno, non ha retto all’avvento della tecnologia, che ti consente ormai di scegliere fiori dai siti internet o di ordinarli tramite app dal proprio fioraio di fiducia) e nemmeno un soldo per contribuire – come promesso – al matrimonio della nipote, unico membro della sua famiglia ad averlo sempre supportato in ogni circostanza. E se…
E se fosse possibile rimettersi in gioco senza troppi sforzi nonostante l’età? Quando il caso ti pone di fronte un’occasione eccezionale, essere pagati per guidare (sebbene i “datori di lavoro” e il “carico” paiano all’inizio alquanto peculiari) e basta, perché non coglierla? Peccato che non sia tutto oro quel che luccica e – come sempre, del resto – ogni situazione apparentemente vantaggiosa presenti necessariamente il suo risvolto negativo.
Cosa conta veramente nella vita? Cosa si è disposti a sacrificare pur di sentirsi “qualcuno“? A questo interrogativo cerca di rispondere Clint Eastwood nel corso del film “Il Corriere”, di cui è regista e protagonista, soprattutto attraverso le interazioni tra il personaggio di Earl – presentato come un particolare anti-eroe – e la sua famiglia, senza dimenticare il giovane e intraprendente agente della DEA (interpretato da Bradley Cooper) messo sulle tracce dell’imprendibile corriere “Tata” e gli affiliati del cartello dal mutevole atteggiamento nei suoi confronti, tra brevi riflessioni, scene d’azione tipiche di questo genere di film e un pizzico di ironia qua e là.
Uscito nelle sale italiane il 7 febbraio, questo film è tratto da una storia vera e l’idea pare essere nata dalla notizia dell’arresto di un corriere quasi novantenne di nome Leo Sharp uscita nel 2014 sul New York Times Magazine. Se siete appassionati dei film di Clint Eastwood e non volete perdervi la sua più recente opera o se siete anche solo un pochino curiosi, non ci resta che augurarvi: Buona visione!
Valentina Guerrera