Food Coop: il supermercato del futuro

Nel 1973 a New York nasce Park Slope Food Coop, un supermercato dove i clienti sono i soci, e viceversa. Ovvero: per poter comprare lì bisogna lavorarci 2-3 ore a settimana. Allora dov’è il vantaggio? Il motivo per cui la cooperativa continua ad avere successo e seguito è che offre prodotti a basso costo e di elevata qualità, ad esempio con carni e derivati provenienti da animali allevati a terra, verdure di stagione a km zero e via dicendo. Inoltre la società è molto attenta a fare la raccolta differenziata e cerca sempre di comprare da fornitori locali, preferibilmente bio.

La struttura gestionale può sembrare molto complicata, ma non lo è: il 75% del lavoro è compiuto dai soci, il restante 25% da lavoratori stipendiati. Questi e i fornitori vengono pagati con le entrate del supermercato, quindi dai soci stessi, che però in cambio fanno la spesa. Non ci sono “manager” perché semplicemente tutti i soci sono ugualmente responsabili e hanno facoltà decisionali; si riuniscono una volta al mese per discutere e decidere, come una vera e propria comunità. L’apporto etico di Food Coop risiede non solo nell’attenzione verso l’ambiente, ma anche verso l’umanità, intesa come quartiere, città o dir si voglia. Tutti sono uguali a Food Coop, con uguali diritti e doveri.

Su questa bellissima realtà è stato fatto recentemente un film, intitolato semplicemente “Food Coop”, che esce oggi, 14 novembre, nelle sale. Il regista Tom Boothe è anche stato promotore nel 2016 dell’apertura del primo supermercato autogestito in Francia, La Louve a Parigi, a cui ha seguito lo scorso mese Bees Coop a Bruxelles e seguirà, nel 2018, Camilla a Bologna.

It Takes Cooperation to Build a Food Co-op: Start-up Food ...

Nel mondo le “cooperative del cibo” sono circa 30 e sono destinate ad aumentare. Nonostante i Trump di turno e lo smog che peggiora di anno in anno, le iniziative green sono in aumento ovunque, e il cambiamento non può essere arrestato. La Terra sta dando segnali di cedimento non indifferenti: il cambiamento climatico è evidente pressoché a tutti, non si può più fare finta di nulla. È proprio per questo che iniziative come Food Coop devono essere aiutate, perché rispettano l’ambiente, le persone, il lavoro e la comunità tutta.

C’è da augurarsi che iniziative simili si diffondano e diventino se non la norma, una buona concorrenza ai supermercati a cui ci siamo abituati; realtà in cui la maggior parte delle volte i lavoratori devono sottostare alle leggi del mercato e la qualità dei prodotti non viene controllata con la dovuta attenzione. Fra le grandi catene di supermercati sicuramente si possono fare alcune distinzioni: per esempio IperCoop ha un rispetto verso clienti e lavoratori assai migliore di Carrefour, ma rientra comunque nei modelli della grande distribuzione.

Speriamo di vedere presto una Food Coop anche a Torino, per poter comprare, a basso costo, con più consapevolezza.

Anna Contesso

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