Perché leggere (i classici)

Da alcune recenti ricerche, sembra che gli italiani leggano molto poco, e sempre meno. Questo fenomeno è legato all’avvento di tanti nuovi mezzi di passare il tempo, dalla televisione ai videogiochi, ma anche al fatto che adesso noi possiamo scegliere attivamente, 24h su 24, cosa leggere e come. Possiamo infatti passare da un articolo a un video sottotitolato a un post di Facebook in meno di due minuti, e possiamo scegliere di leggerlo tutto, oppure no. Moltissimi giornali online mettono perfino il tempo di lettura, affinché il lettore possa scegliere sulla base di più informazioni possibili se continuare.
È come se il concetto di lettura in sé stesse cambiando profondamente: leggere libri (come ascoltare dischi) è diventato un fenomeno raro, mentre raro non è il citazionismo insensato e le vanterie da bar su quanti libri di Dostoevskij si è letti, come la lettura avesse la sola funzione di essere sfruttata nelle chiacchiere da bar.
Quello che sfugge a tantissime persone, anche quelle che si autodefiniscono “lettori”, è che leggere non serve a niente. Qui non si parla di saggi atti allo studio o di manuali, ma di romanzi e racconti, ovviamente.
Leggere è un piacere, è un passatempo, è un innamorarsi; non deve e non può essere obbligato, e per quanto il pensiero sconvolga gli appassionanti, i gusti sono gusti, e c’è qualcuno là fuori che potrebbe adorare Hesse ed essere nauseato da Zola.
Leggere può essere solo una scelta, e allora non deve stupire lo zapping moderno tra articoli e blog, che non è assolutamente da condannare.
Se però leggere è una scelta, come si sceglie di leggere? Trovando qualcosa che valga la pena di finire fino in fondo, anche se il tempo di lettura dovesse essere di due o più settimane. Questo qualcosa sono i classici, ovvero i libri scritti bene, talmente bene da non invecchiare mai, da essere perfetti a ogni età, da rimanere nel cuore. Ce ne sono per tutti i gusti, di ogni epoca e argomento, e uno tira l’altro. L’importante (ma non è assolutamente necessario) è iniziare, magari facendosi consigliare da chi la lettura la ama. In un momento ispirato non tiratevi indietro: può far paura, ma un buon libro è sempre una grande scoperta.

Anna Contesso

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