Mercoledì 21 settembre si è tenuto nell’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo il concerto “I figli di Beethoven”. Esso fa parte della rassegna di concerti all’interno del progetto “MITO, settembre musica” che presenta una serie di concerti di musica classica gratuiti e non per tutto il mese di settembre nelle città di Milano e Torino.
Il programma del concerto proponeva due brani per trio (pianoforte, violino e violoncello): il Trio n. 6 in bemolle maggiore (op. 70 n.2), ovviamente di Ludwig van Beethoven e il Trio n. 2 in fa maggiore (op.80) di Robert Schumann. Il nome del concerto è stato scelto proprio perché Beethoven viene considerato il “padre” del trio come lo intendiamo noi oggi, poiché ha superato le tradizioni barocche che vedevano i tre strumenti con melodie separate e il violoncello come “basso continuo” e ha portato i tre strumenti allo stesso livello facendoli dialogare musicalmente, con un effetto rivoluzionario e armonico. Schumann, come tutti i successori , è appunto “figlio” di Beethoven e scrive il suo trio in fa maggiore guardando a lui e al suo stile.
Gli esecutori di questi due magnifici brani sono i componenti dell’ “Altus Trio”: Klaidi Sahatçi (violino), Sandro Laffranchini (violoncello) e Andrea Rebaudengo (pianoforte). Insieme suonano dal 2010 un repertorio che dai classici si è poi ampliato scandagliando il Novecento e il repertorio romantico, con particolare attenzione a Schumann.
Beatrice Tinivella