Lunedì 16 maggio al Salone del Libro di Torino, la scrittrice e editor della casa editrice Edizioni Astragalo, Alessandra Perotti, ha presentato il suo libro Il metodo Writing Way, in cui elenca e spiega 10 regole efficaci per scrivere e pubblicare un libro. Alla presentazione fatta al Salone ce ne ha dato qualche assaggio, lasciando poi spazio alle domande e alle impressioni dei presenti. Eccovene qui alcune:
Uno scrittore deve sempre chiedersi (e rispondersi) perché sta scrivendo, cosa vuole comunicare, cos’ha di importante e di essenziale da dire al mondo; se questo primo atto di coscienza di sé come portatore di un messaggio nel mondo non avviene, la scrittura rimarrà sterile, senza linfa.
Uno scrittore deve saper organizzare il proprio lavoro, questo è un concetto leggermente prosaico e non implica la mancanza di scrittori contemporanei o meno che scrivessero di getto e senza schemi, però c’è da dire che la maggior parte degli aspiranti autori inizia un’opera senza avere ben chiara la struttura di essa e perciò si perde o si confonde durante la stesura della stessa. Il talento è essenziale, ma a volte esso va educato e indirizzato nelle vie giuste.
Uno scrittore è prima di tutto osservatore, trova le proprie idee e ispirazioni nella realtà che lo circonda, quindi è importantissimo che guardi il mondo, lo studi e si concentri soprattutto sulle persone, su lati del loro carattere e sulle sfumature della loro esistenza, perché le ispirazioni migliori vengono proprio da chi ci sta intorno.
Uno scrittore dovrebbe ispirarsi alla tecnica del Kaizen (coniata nell’ambito dell’industria giapponese), che rappresenta il continuo miglioramento, un approccio al migliorarsi sempre più mettendosi in gioco e in discussione per raggiungere i propri obiettivi artistici.
Ultimo ma non per importanza, uno scrittore al termine del suo lavoro dovrebbe avere il coraggio e la voglia di destrutturare la propria storia: mettere il finale come incipit, la parte centrale come finale, sconvolgere le situazioni e giocare con i personaggi, così da poter testare l’opera e trovare magari nuovi spunti da questi cambiamenti.
Nella scrittura è necessario lasciare libera la fantasia e eliminare qualsiasi schema dall’ispirazione momentanea, è però anche necessario a volte, pur faticando a crederlo, darsi una disciplina e studiare le tecniche e gli approcci teorizzati nel tempo sull’arte letteraria così da poter coltivare al meglio le proprie capacità e i propri talenti.
Per avere maggiori informazioni e stimoli interessanti, oltre al libro, è possibile consultare questo sito.
Beatrice Tinivella